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"METEOVESUVIO - http://meteovesuvio.altervista.org - Avv. Giuseppe D'Aniello"


A FAR DATA DAL 7/7/2016 QUESTA PAGINA CONTERRA' SOLO NEWS DI CARATTERE GENERALE

PER LE NEWS RIGUARDATI I TERREMOTI E' STATA CREATA SEZIONE APPOSITA

28/12/16 CAMPI FLEGREI: INTERVIENE CRITICAMENTE IL DR. GIUSEPPE DE NATALE - IL DR. CHIODINI VEDREBBE OPPORTUNO UN CONSULTO INTERNAZIONALE - NOSTRE CONSIDERAZIONI
Il sito Fanpage pubblica a questo link una video intervista al dr. Giuseppe De Natale, ex Direttore INGV OV.
Stigmatizziamo, innanzi tutto, il titolo dell'articolo che attribuisce all'INGV le critiche allo studio del dr. Chiodini et al. pubblicato pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista Nature Communications e di cui vi abbiamo dato conto. In realtà a parlare è l'ex Direttore dell'Osservatorio Vesuviano INGV e lo fa, a quanto pare, a titolo personale e non a nome dell'INGV.
Orbene il dr. De Natale pare abbia definito "lacunoso" lo studio pubblicato su Nature dichiarando testualmente " I dati degli ultimi 15 anni ci dicono il contrario, ovvero che non c'è magma in superficie, ho molte riserve scientifiche sullo studio". Ora, ci saremmo aspettati dal Dr. De Natale il richiamo a qualche Sua pubblicazione o di altri sul punto idonea a smentire le basi dello studio del dr. Chiodini et al. Ma questo non avviene. E' semplice con un'intervista smentire il risultato di uno studio che segue altre pubblicazioni che vanno nello stesso senso. In effetti sembra che nella comunità scientifica nazionale ed internazionale ormai non sussitano dubbi circa la causa del sollevamento del suolo in atto ai Flegrei e delle anomalìe nei gas delle fumarole, per non parlare del notevole aumento del gradiente termico dell'area. Numerosi gli studi a firma del dr. Chiodini et al. (2010, 2011, 2012, 2014 e 2015), nonché quello del 2015 (a firma di Luca D’Auria, Susi Pepe, Raffaele Castaldo, Flora Giudicepietro, Giovanni Macedonio, Patrizia Ricciolino, Pietro Tizzani, Francesco Casu, Riccardo Lanari, Mariarosaria Manzo, Marcello Martini, Eugenio Sansosti & Ivana Zinno, dal titolo Magma injection beneath the urban area of Naples: a new mechanism for the 2012–2013 volcanic unrest at Campi Flegrei caldera, pubblicato su Scientific Report nell'agosto 2015, conforme lo studio Trasatti et al., Geodetic contraints to the source mechanism of the 2011–2013 unrest at Campi Flegrei (Italy) caldera in Geoph. Res. Lett. 42, 3847–3854), in cui si attribuisce ad intrusioni magmatiche la causa delle anomalìe. Nell'abstract dello studio di D'Auria et al., cui volevamo dedicare una news specifica ma che ora anticipiamo, si legge: "We found the first evidence, in the last 30 years, of a renewed magmatic activity at Campi Flegrei caldera from January 2012 to June 2013. The ground deformation, observed through satellite interferometry and GPS measurements, have been interpreted as the effect of the intrusion at shallow depth (3090 ± 138 m) of 0.0042 ± 0.0002 km3 of magma within a sill."
In pratica, le deformazioni del suolo sarebebro dovute ad intrusioni magmatiche fino a circa 3km di profondità.
Ripetiamo: il dibattito scientifico lo si fa con studi accreditati e pubblicati su prestigiose riviste.
Come sempre siamo aperti al dibattito e a dare conto di studi scientifici recenti che dicano il contrario di quanto sostenuto dalla comunità scientifica in maniera pressocché univoca con riferimento alla causa delle anomalìe in atto ai Campi Flegrei.
Vogliamo ricordare qui le aspre polemiche che ci hanno visti coinvolti a proposito del progetto "Scarfoglio" che prevede la realizzazione di una centrale geotermica dedita alla produzione e vendita di energia elettrica sul mercato proprio nel super vulcano flegreo. Favorevoli alla realizzazione di pozzi con prelievo e reiniezione di fluidi proprio in una delle aree piu attive dei Flegrei, il dr. Giuseppe De Natale che ha relazionato favorevolmente per AMRA su incarico conferito a quest'ultima dalla società che deve occuparsi della realizzazione della centrale, pozzi, estrazione, reiniezione e vendita finale dell'elettricità. Tale progetto, sembra assurdo ma è così, non è stato ancora respinto dal Ministero. Per chi vuole approfondire, trattammo il tema qui e in altri articoli sul sito.
Da ultimo, in questo articolo apparso sull'edizione online del Corriere del Mezzogiorno, pare che il dr. Chiodini avrebbe espresso la necessità di "un consulto internazionale" per i Campi Flegrei.
Seguiremo la vicenda.


23/12/16 CAMPI FLEGREI: LA STASI DEL SOLLEVAMENTO DEL SUOLO - NOSTRA ANALISI
Da alcune settimane assistiamo ad una stasi del sollevamento del suolo al vulcano flegreo.
Come sempre, spinti da mera curiosità e sfruttando qualche nozione derivata da altre branche, abbiamo cercato di capire quanto sia significativo tale fatto e cosa dobbiamo aspettarci per il futuro.
Abbiamo individuato almeno tre trend in atto dal 2011 all'oggi nel tasso di sollevamento del suolo.
Il grafico che abbiamo mutuato dall'ultimo bollettino mensile INGV OV (nov 2016) consente, a Nostro sommesso avviso, di individuare, a partire dal 2011, tre trend abbastanza chiaramente visibili. Uno di lungo periodo (in blu) e due di medio (celeste) e breve periodo (rosso). Precisiamo che il grafico ha natura lineare e non logartimica.
Ciò detto, è evidente che al momento la pausa nel sollevamento del suolo non ha alcuna valenza significativa. Cioè, per far comprendere a tutti, permangono inalterati i trend di anomalìa del sollevamento sia sul breve che medio e lungo periodo.
Solo il perdurare della stasi o un eventuale abbassamento del livello del suolo sotto il valore di 340mm, potrebbe portare ad una violazione al ribasso e rottura delle trend line di medio/breve periodo. Ma per questo dovremo attendere i prossimi sviluppi.
Intanto, prima di lasciarvi al grafico, segnaliamo che a breve usciremo con un importante approfondimento sullo studio di cui alla news precedente pubblicato dal dr. Chiodini et al..
In didascalìa spieghiamo in dettaglio il grafico.





21/12/16 NUOVO STUDIO SUI VULCANI DORMIENTI: TUTTI I RISCHI AI CAMPI FLEGREI
Con un comunicato apparso sul sito INGV nella giornata di ieri, viene dato atto della pubblicazione
su Nature
di uno studio a firma del dr. Giovanni Chiodini et.al.  che per la prima volta cerca di stabilire l'esistenza di una soglia di pressione durante il processo di risalita del magma dopo il quale il vulcano passa in condizione "critica". Studuato il caso Campi Flegrei in fase di "attenzione" da alcuni anni. Il dr. Chiodini parla della necessità di migliorare ancora di più il monitoraggio.
Abbiamo tratto dallo studio questo grafico che riteniamo molto emblematico e rappresentativo di ciò che sta accadendo al vulcano flegreo. Ricordiamo ancora (per l'ennesima volta) che il Ministero ancora non boccia il progetto di realizzazione di una centrale geotermica in area Pisciarelli (caldera Campi Flegrei) che prevede la realizzazione di pozzi con prelievo e reiniezione di fluidi.




Di seguito testo integrale del comunicato INGV. Formattazione testo Nostra:
"
Comprendere i processi che avvengono all’interno dei vulcani quiescenti che presentano evidenze di ‘risveglio’, come i Campi Flegrei, al fine di intensificare ulteriormente le attività di sorveglianza e di ricerca scientifica nel settore. È quanto si prefigge lo studio di un team di ricercatori italiani e francesi, coordinato dall’INGV. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature Communications

Evidenziata, per la prima volta, l’esistenza di una soglia di pressione durante il processo di ascesa del magma nella crosta, raggiunta la quale, un “risveglio” (unrest) vulcanico potrebbe evolvere verso una condizione “critica”. A dimostrarlo la ricerca Magmas near the critical degassing pressure drive volcanic unrest toward a critical state (http://www.nature.com/articles/ncomms13712), condotta da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)-Sezioni di Bologna, Napoli e Palermo, delle Università di Palermo e Roma Tre, e dell’Université de Savoie. I risultati del lavoro sono stati pubblicati su Nature Communications (Nature Publishing Group). “Obiettivo dello studio”, spiega Giovanni Chiodini, dirigente di ricerca INGV e coordinatore del lavoro, “è comprendere i processi che avvengono all’interno dei vulcani quiescenti che, presentando evidenze di unrest vulcanico, potrebbero evolvere verso una eruzione, come nella caldera dei Campi Flegrei (il termine caldera si riferisce a quei vulcani la cui struttura è dominata da depressioni subcircolari dovute allo sprofondamento del terreno a seguito di grandi eruzioni)”. La risalita dal profondo di magma è una delle cause degli unrest vulcanici. Risalendo verso la superficie, il magma perde pressione e rilascia parte delle specie volatili o gassose, disciolte nel fuso. Da qui l’idea di caratterizzare i meccanismi di rilascio delle specie volatili magmatiche principali, acqua e anidride carbonica, durante il processo di depressurizzazione. “In particolare, nel lavoro viene dimostrata per la prima volta l’esistenza di un valore critico di pressione attorno al quale per ogni tipo di magma, aumenta notevolmente (di oltre un ordine di grandezza) la quantità totale di fluidi rilasciati. Raggiunte queste condizioni critiche, il magma rilascia notevoli quantità di acqua, in stato di vapore ad alta temperatura, che sono iniettate nelle rocce interposte fra il magma e la superficie. Le rocce, riscaldate dalle grandi quantità di vapore, si indeboliscono, perdendo la loro resistenza meccanica, determinando un’accelerazione dell’unrest verso condizioni critiche. D’altro canto, la perdita di acqua rende il magma più viscoso e ne rallenta la risalita, anche fino a farlo arrestare. La successiva evoluzione del processo è governata dal prevalere dell’indebolimento della copertura, che favorisce l’evoluzione verso l’eruzione del vulcano o, viceversa, dall’aumento della viscosità del magma che può portare all’esaurimento dell’unrest”, prosegue Chiodini. I Campi Flegrei, un vulcano attivo nell’area napoletana, sono in uno stato di unrest da decenni e i bradisismi che si sono ripetuti nell’area dagli anni ‘50 dell’ultimo secolo ne sono la testimonianza più evidente. Dal 2005, i Campi Flegrei sono nuovamente in sollevamento, fatto che ha portato nel 2012 a decretare una variazione dello stato di attività, da verde (‘quiete’) a giallo (‘attenzione scientifica’). In questo periodo, sono stati rilevati segni di depressurizzazione del magma e, più recentemente, di riscaldamento. “Il possibile avvicinarsi del magma alle condizioni di ‘pressione critica’, afferma Chiodini, “può spiegare l’attuale accelerazione delle deformazioni, il recente aumento nel numero di terremoti e l’aumento delle specie gassose più sensibili a incrementi di temperatura nelle fumarole della Solfatara di Pozzuoli, una delle aree più attive della caldera Flegrea”.

“Vista la complessità dei processi vulcanici in atto”, conclude il ricercatore, “soltanto un’attenta analisi e interpretazione delle future variazioni dei segnali fisici e chimici monitorati sul vulcano e una ulteriore intensificazione delle attività di ricerca, da realizzarsi attraverso nuove progettualità dedicate ai Campi Flegrei, potrebbero permettere di stabilire la possibile evoluzione futura dell’unrest vulcanico”.
"


01/12/16 TREMORE AI CAMPI FLEGREI NEL GENNAIO 2015 - EVENTI LF FLEGREI E VESUVIO - NUOVE RIVELAZIONI DAL DOCUMENTO OTTENUTO DOPO UN NOSTRO NUOVO RICORSO IN COMMISSIONE DI ACCESSO CONTRO IL DPC - INVIO PARZIALE DOCUMENTI
Nei giorni scorsi abbiamo proposto nuovo ricorso contro il silenzio del Dipartimento di Protezione civile sulla Nostra richiesta di accesso alle rendicontazioni scientifiche vulcani campani relativi al I e II semestre 2015 e I semestre 2016. Dopo che abbiamo depositato il ricorso in Commissione e notificata una copia al DPC, quest'ultimo ci invia, nella giornata di ieri, il rendiconto relativo al pimo semestre 2015, sostenendo che per quelli relativi al II semestre 2015 e I semestre 2016 non sono ancora conclusi gli "iter approvativi". Il DPC si giustifica sull'omissione sostenendo di aver commesso un errore nell'invio del documento ad altro indirizzo di posta elettronica. Ovviamente insisteremo in Commissione in quanto è incredibile che un rendiconto scientifico relativo al II semestre 2015 non sia ancora "pronto" per essere comunicato.

Da una prima lettura del rendiconto inviatoci, rileviamo due fatti importanti ignoti fino ad ora.

TREMORE REGISTRATO AI CAMPI FLEGREI NEL GENNAIO 2015 - PRIMA VOLTA DA SEMPRE

Un tremore è stato registrato dalle reti di monitoraggio al super vulcano flegreo.
Si tratta della prima registrazione di un segnale di questo tipo da sempre.
(formattazione testo Nostra)
"[...]I risultati delle analisi di array alle frequenze 1.5 Hz e 2 Hz per il 30 gennaio 2015
mostrano la presenza di numerosi segnali caratterizzati da coerenza superiore alla
soglia di 0.8 e propagazione pressoché costante. Questi segnali sono riconoscibili a
molte delle stazioni sismiche installate nella zona centrale della caldera. L'array ARF
indica un backazimuth tra 140 e 150 gradi (cioè sorgente a SE dell'array) e velocità
apparente di circa 0.7 km/s. L'osservazione dei segnali registrati dalle varie stazioni
della rete sismica (Fig. 51 e 52) suggerisce un'area epicentrale intorno al bordo SW
della Solfatara (Fig. 53), compatibile con il backazimuth indicato dall'array. Le forme
d'onda e i tempi approssimativi di arrivo alle varie stazioni indicano che non si tratta
di una sorgente unica che irradia impulsi di energia sismica, ma piuttosto numerose
sorgenti localizzate in punti diversi ma vicini che producono segnali simili ma non
uguali.
I segnali coerenti all'array sono molto numerosi tra le 12 e le 15 del 30 gennaio 2015
(Fig. 50). Tuttavia è impossibile contarli individualmente perché l'ampiezza è piccola
e variabile da uno all'altro e, in generale, il rapporto segnale-rumore è molto basso
anche perché in quelle ore del giorno il rumore sismico è sempre di ampiezza
elevata. Anche osservando i segnali delle altre stazioni sismiche più vicine
all'epicentro risulta impossibile contare degli eventi come si fa solitamente per gli
sciami di terremoti VT. Il migliore rapporto segnale-rumore si osserva alla stazione
SETG (Fig. 52) e nei segnali ottenuti dallo stacking dell'array ARF (ARFS nelle Fig.
51 e 52). Tuttavia anche in questi segnali non sono riconoscibili fasi impulsive
attribuibili a dislocazioni di faglia né sono evidenti onde di tipo P. Pertanto la
classificazione più corretta del segnale in esame è tremore vulcanico. Considerando
la banda di frequenza in cui si osserva l'energia del segnale (1-3 Hz) e la forma
d'onda di quelli di maggiore ampiezza si può ipotizzare uno sciame di eventi a bassa
frequenza (LF) di origine prevalentemente idrotermale. Una sequenza di eventi long
period (LP) di origine idrotermale è avvenuta a ottobre 2006 nella zona della
Solfatara, ma in quel caso i singoli eventi erano più forti e con frequenza
predominante più bassa (0.8–1 Hz), ed erano ben distinti ognuno dagli altri. I segnali
del 30-01-2015 si differenziano nettamente da quelli del 2006 per il fatto che i singoli
eventi sono avvenuti in rapida successione con ampiezza variabile in modo che la
loro sovrapposizione è più simile a un tremore che ad uno sciame. Un ulteriore
indizio che si tratti di tremore è la persistenza dello stesso backazimuth nei risultati
dell'analisi di array anche per le finestre temporali la cui coerenza non supera la
soglia stabilita.[...]"
[...]"I segnali sismici registrati il 30 gennaio 2015 all'array ARF e a molte stazioni nella
parte centrale dei Campi Flegrei non erano mai stati osservati in precedenza. Il
rapporto segnale rumore molto basso rende molto difficile se non impossibile
studiarne la sorgente, tuttavia l'ipotesi più verosimile è che si tratti di tremore
vulcanico di origine idrotermale. Assumendo valida questa ipotesi, il fenomeno è da
tenere sotto osservazione perché potrebbe testimoniare una evoluzione in corso
nello stato del vulcano. Per studiare meglio il fenomeno è necessario aspettare il
prossimo episodio e sperare che esso venga registrato da più stazioni sismiche, sia
tra quelle installate che da altre da installare nell'area"
(stralci dalle pagine 93-94 del rendiconto ricevuto).
Mappa epicentro tremore tratta dal rendiconto



Sismogramma tremore tratto dal rendiconto





EVENTI LF/LP CAMPI FLEGREI
"I terremoti LF e LP osservati nei Campi Flegrei nel primo semestre 2015 sono stati
pochissimi. La maggior parte di essi è caratterizzata da ampiezza piccola, e per
alcuni persistono dubbi sulla classificazione naturale oppure artificiale della sorgente.
L'evento più forte con le caratteristiche di tipo LF è mostrato in Fig. 54, dove sono
riportate le componenti verticali di alcune stazioni della Rete Mobile filtrate nella
banda 1 – 4 Hz. Anche in questo caso la localizzazione della sorgente non è molto
precisa, tuttavia l'area epicentrale è nella città di Pozzuoli e la profondità è
sicuramente piccola (meno di 1 km)." (pag.94 Rendiconto I sem.2015)
L'evento di cui si parla è del 14 maggio 2015.
Perdonate se ho evidenziato più del dovuto una parte del testo, ma chi ci segue sa dell'aspra polemica che ci ha visti coinvolti con un ricercatore INGV OV che negava l'esisteza della catagoria "terremoti LP LF" e contestava l'utilizzo di questa termonologìa da parte dello scrivente. Già avevamo ampiamente dimostrato la correttezza della Nostra tesi!

Ancora una volta, dopo anni, dobbiamo apprendere fatti di una rilevanza primaria taciuti nei bollettini e comunicazioni ufficiali sul web da INGV OV. Questo stato di cose speriamo cambi immediatamente. E' frustrante e disarmante dover leggere informazioni così importanti solo dopo che si agisce per vie legali. E' sconcertante.
Leggete i relativi bollettini. A me non sembra vi sia notizia di quanto sopra.
Bollettino mensile vulcani campani gennaio 2015  -  maggio 2015.


EVENTO A BASSA FREQUENZA (LF) REGISTRATO AL VESUVIO
Sempre con grande sorpresa, apprendiamo dal rendiconto che in data 22 gennaio 2015, alle ore 06.16 minuti UTC, si è verificato l'evento a bassa frequenza.
Anche in questo caso, ci sembra, non sia data alcuna notizia dell'evento nel bollettino ufficiale mensile.

Sismogramma tratto dal rendiconto



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07/11/16 NUOVO STUDIO: PRIMI RISULTATI PROGETTO MON.I.C.A CONFERMANO ANOMALIE TERMICHE SUI FONDALI DEI CAMPI FLEGREI
Link all'articolo.

02/11/16 L'URLO CHAMPIONS SCOMPARE DALLA HOME PAGE DI INGV OV - CAMBIAMENTO CLIMATICO: LINK AL FILM DI LEONARDO DI CAPRIO
Dopo alcuni giorni in cui abbiamo visto una home page di INGV OV vuota, senza alcuna news, ricompaiono una serie di news e comunicati vecchi ma scompare magicamente il comunicato relativo all'urlo champions dei tifosi del Napoli.

Cambiamento climatico - Link al film di Leonardo Di Caprio "Punto di non ritorno" visibile gratuitamente in streaming in HD sul sito di National Geographic fino al 6/11/2016.
Il film affronta la tematica del riscaldamento globale e mostra come e quali mezzi vengano usati contro chi cerca di diffondere informazioni scomode. Per quanto ci riguarda è assolutamente da non perdere.
Aggiungiamo che METEOVESUVIO si regge interamente su energia rinnovabile (fotovoltaico). Stazione meteo, server locale di appoggio alla trasmissione dei dati ed il funzionamento della webcam, utilizzano energia rinnovabile.
Buona visione.

01/11/2016 IL DR. LUCA D'AURIA LASCIA
Il dr. D'Auria ha chiesto ed ottenuto un periodo di aspettativa non retribuita di un anno. A partire da oggi il suo ruolo di responsabile della Sala Monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano sarà espletato dal dr. Mario Castellano. 


31/10/16 LEGGETE COSA E' ACCADUTO IERI SU FACEBOOK

"DIBATTITO PUBBLICO CHE HO AVUTO IERI CON LA DIRETTRICE OSSERVATORIO VESUVIANO, IL DR. LUCA D'AURIA DI OV. ED ALTRI
Invito tutti gli iscritti alla pagina e sostenitori a leggere attentamente i commenti a questo post. Preciso che il dr. Chiodini è stato per anni il responsabile del settore Geochimica all'Osservatorio Vesuviano. 
Ma leggete i modi con cui il dr. D'Auria si rivolge allo scrivente e soprattutto cosa dice la Direttrice dr.ssa Francesca Bianco "[...] Queste interessanti discussione scientifiche devono fare parte della nostra libertà di esprimerci (che su fb vedo minata da chi punta sempre il dito contro possibili complotti). Rifacciamoli nei nostri laboratori questi discorsi, queste riflessioni, 10-100-1000 volte![...]".
Sono intervenuto, come sempre, in difesa del diritto all'informazione e divulgazione ma la cosa, a quanto pare, non piace ad alcuni di INGV.
Ciascuno di Voi faccia le proprie considerazioni.
Un saluto a tutti.
GD"
LINK AL POST PUBBLICO DEL DR. CHIODINI SU FACEBOOK

18/10/2016 I RISULTATI OTTENUTI IN DUE ANNI E MEZZO DI BATTAGLIE LEGALI - COSA MANCA
Link all'articolo


13/10/16 SPECIALE ESCLUSIVO: LA CLAUSOLA DI ESCLUSIONE DI RESPONSABILITA SUL SITO INGV OV - I DATI ED IL MONITORAGGIO

Articolo esclusivo - link.

12/10/16 PIANO EMERGENZA VESUVIO: LA REGIONE CAMPANIA PRESENTA IL PIANO
Con una conferenza stampa, la Regione Campania presenta il "Piano di evacuazione Vesuvio". In 72 ore previsto l'allontamanento ed evacuazione di circa 700mila persone.

Link alla notizia sul sito Regione Campania - Link alle linee guida / presentazione del piano regionale(file pdf)

Link alla pagina col video dell'intervista al Presidente della Regione Campania


30/9/16 DAVVERO ERANO IGNOTI I SEI VULCANI SOTTOMARINI? SEMBRA DI NO
Speciale esclusivo METEOVESUVIO


29/09/2016 INGV OV TROVA IL TEMPO, IN QUESTA GIORNATA PARTICOLARE, DI FARE UNA NEWS SULL'URLO DEI TIFOSI DEL NAPOLI
Ore 17.15
Sembra inverosimile, sembra una bufala...ma non lo è. Ecco cosa campeggia sulla home page del sito INGV OV.


Oggi, quando tutta la stampa è alle prese con la notizia sconcertante della scoperta di sei vulcani tra Torre del Greco e Torre Annunziata, il personale INGV OV trova "il tempo" per fare una news sull'urlo dei tifosi del Napoli in occasione della partita di Champions League.
Noi troviamo la cosa scandalosa, avvilente. INGV OV non ha mai risposto sulla vicenda della differenza riscontrata nelle catalogazioni dei terremoti registrati al Vesuvio; non ha dedicato una riga, benché richiesto da questa sito web, alle frane occorse al Vesuvio ultimamnente; non ha risposto alla Nostra mail che chiedeva chiarimenti sui segnali anomali su BKEV di qualche giorno fa; non ha risposto ancora ad una Nostra richiesta indirizzata al dr. Scarpato sulle temperature delle fumarole FC2 e B1. Silenzio. Silenzio su queste ma anche su altre istanze. Ma trova il tempo per fare la news sull'urlo dei tifosi del Napoli.
Sconcertante.
Eccovi il testo della mail di protesta inviata a info@ov.ingv.it e direzione.ov@ingv.it.

"
Gentile Direttore,
è davvero avvilente constatare che il personale INGV OV nel mentre ignora mie istanze e richieste concernenti dati ambientali (mi riferisco, oltre mail inviate sotto la passata gestione, anche a quelle inviate di recente sul segnale anomalo su bkev e quella al dr. Scarpato sulle temperature delle fumarole FC2 e B1), poi trovi "il tempo" per dedicare in home page una news alla registrazione dell'urlo dei tifosi del Napoli.

Trovo la cosa indecorosa per l'attività svolta da INGV OV ma quello che proprio urta la sensibilità di un cittadino come me abitante in zona rossa del Vesuvio è il silenzio che INGV OV riserva a legittime istanze.

Avevo altresì chiesto info sulle frane verificatesi ultimamente al Vesuvio. Silenzio.

Vede, caro Direttore, se per caso il personale non è sufficiente per aggiornare il sito web o per rispondere alle mail, allora non comprendo come si trovi il tempo per screditare un'istituzione scientifica con la pubblicazione sulla home page di una notizia scientificamente irrilevante.

Giungere sulla home page dell'Istituto che vigila e monitora aree vulcaniche con centinaia di migliaia di persone a rischio nel giorno in cui i media pubblicano notizie circa la "scoperta" di sei vulcani sottomarini in area Vesuvio e trovare il sismogramma dell'urlo dei tifosi del Napoli, mi creda, lo dico senza voler far polemica, è svilente e dovrebbe essere imbarazzante anche per Lei.

Confido nella immediata rimozione di quella news per tutti i motivi sopra esposti.

Distinti saluti.

Boscoreale, 29/9/2016 

Avv. Giuseppe D'Aniello
Gestore del sito METEOVESUVIO http://meteovesuvio.altervista.org
Cittadino residente nella cd. "zona rossa 1".


 Abbiamo invitato gli utenti a protestare contro INGV OV per l'accaduto.


29/09/2016 SEI VULCANI SOTTOMARINI TRA TORRE DEL GRECO E TORRE ANNUNZIATA
Apprendiamo, da vari articoli di stampa, che è stato annunciata la scoperta di sei vulcani sottomarini.
Per ora rimandiamo al testo dell'articolo pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno. Torneremo con un Nostro speciale sul tema prima possibile.
Stralcio dell'articolo:
"I sei vulcani, contrassegnati sulle slide con le sigle V1-V2-V3-V4-V5-V6, formano una semicorona in mare proprio lungo il tratto costiero che va da Ercolano alla antica Oplonti. Le ricerche hanno consentito di stabilire che tre delle strutture vulcaniche sottomarine (V1-V2-V3) si sono formate prima di 19 mila anni fa, quindi in epoca preistorica. Mentre per il vulcano V5, il più vicino alla costa di Torre Annunziata, la cui parte superiore è ad appena cinque metri sotto il fondale marino, gli scienziati sono convinti che abbia un’età geologica decisamente più giovane. Infine, il V6, quello che sorge davanti al litorale di Ercolano tra 50 e 100 metri di profondità, avrebbe eruttato in età molto più vicine a noi, cioè dopo il 1631 d.C. In particolare il magma sarebbe risalito durante le eruzioni del 1794 e del 1861. Lo studio ha riguardato pure lo stato dei cosiddetti «cryptodomes» già rilevati nel 2012 a quattro chilometri dalla costa. Si tratta di cupole sommerse di lava «ingabbiata» dove non sono state rilevate anomalie magnetiche, pertanto si ritiene che la loro natura vulcanica sia discutibile. Ovviamente, se i risultati dello studio sono importanti dal punto di vista scientifico, inevitabilmente aumentano la consapevolezza di quale sia il livello teorico di rischio cui sono sottoposti tutti gli abitanti del Golfo."


Mappa che mostra i sei vulcani (stralcio tratto dallo studio
Somma-Vesuvio volcano revealed by magnetic and seismic data (V.Paoletti, S.Passaro, M.Fedi, C.Marino, S.Tamburrino, G.Ventura pubblicato sulla rivista scientifica americana Geophysical Reserch Letter)


Eccovi la Nostra news dulla pagina Meteovesuvio facebook:

"SCOPERTI SEI VULCANI SOTTOMARINI TRA TORRE DEL GRECO E TORRE ANNUNZIATA - LINK ARTICOLO A FONDO NEWS
SONO ANNI CHE INVITIAMO, INVANO, INGV OV A MONITORARE LE FUMAROLE SUI FONDALI DI TORRE DEL GRECO - ORA VIENE FUORI CHE ESISTONO STRUTTURE VULCANICHE A DUE PASSI DALLA COSTA E, NOTATE BENE, SULLA SCORTA DI UNA CAMPAGNA DEL 2014.

A questo link un Nostro articolo dove mostriamo un bollettino del 2000 in esclusiva (fondo pagina) dove esiste l'evidenza del monitoraggio delle fumarole in parola poi omesso da un certo punto in poi non sappiamo per decisione di chi.

http://meteovesuvio.altervista.org/BOLLETTINI%20VESUVIO%202…

INGV OV A QUESTO PUNTO DOVREBBE MONITORARE NON SOLO IL DUOMO VULCANICO MA ANCHE QUESTE STRUTTURE E PUBBLICARE I DATI DEL MONITORAGGIO
Vi lasciamo, per ora, alla lettura dell'articolo, promettendo di dedicare un'apposta news appena possibile sul sito.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/16_settembre_29/

scoperti-sei-vulcaninel-golfo-napoli-7364a744-8619-11e6-832a-cce4cd3e89ac.shtml"





8/9/16 CAMPI FLEGREI: POTREBBERO ERUTTARE ANCHE TRA 10 GIORNI. PAROLA DEL PRESIDENTE INGV
In una video intervista rilasciata ieri al quotidiano "Repubblica", il Presidente INGV dr. Carlo Doglioni si esprime senza mezzi termini e lo fa con una onestà intellettuale che apprezziamo molto. Oltre ad ammettere, ma la cosa per chi ci segue è già nota, che i Campi Flegrei (sempre nel campo delle ipotesi) potrebbero eruttare tra dieci giorni così come tra molti anni, lancia un preciso messaggio: dare maggiore rilievo alla geochimica quale indicatore dell'avvicinarsi di un'eruzione. Pur elogiando il lavoro di INGV OV di Napoli, il Presidente esprime la necessità di migliorare il monitoraggio.
Chi ci segue conosce le battaglie e le aspre critiche che abbiamo mosso ad INGV OV con riferimento allo scarso monitoraggio geochimico relativo al Vesuvio. Oggi, dopo, sottolineamo, dopo, le Nostre battaglie qualcosa è cambiato. Dal novembre 2015 finalmente è stata installata una stazione per il monitoraggio permanente e da remoto di una fumarola bordo cratere (geochimica e termalità - prima si scendeva, quando si poteva, anche a distanza di mesi e mesi, a fondo cratere a fare rilievi sporadici alla fumarola FC2); finalmente da alcuni mesi si è iniziato di nuovo il monitoraggio assiduo della fumarola FC2 di fondo cratere; finalmente sono stati installati nuovi punti di monitoraggio del flusso CO2 all'interno del cratere. Ma ancora molto, moltissimo è da fare. Tipo: il monitoraggio in continuo delle fumarole sottomarine di Torre del Greco; il monitoraggio in continuo del livello delle acque dei pozzi vesuviani e dei loro parametri geochimici e termali. Tutto attraverso il passaggio obbligatorio della pubblicazione di tali dati ambientali sul web.
Purtroppo dobbiamo constatare, ma speriamo di sbagliarci, come la Nuova Direzione INGV OV insediatasi ad inizi settembre non sembra stia adottando una linea differente rispetto al passato.
I bollettini settimanali relativi ai Campi Flegrei ancora soffrono di un deficit di informazione assolutamente ingiustificabile se paragonati a quelli di altri vulcani attivi monitorati sempre da INGV (Stromboli ed Etna).
Ancora manca la catalogazione in tempo reale sul sito INGV OV dei terremoti registrati al Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia.
Mancano i dati in tempo reale della geochimica, GPS, temperatura di alcune fumarole.
Manca ancora la pubblicazione di immagini in tempo reale del cratere. Non sappiamo nemmeno se esiste una rete di webcam dedita al monitoraggio video di ciò che accade all'interno del gran cono. Il pensiero va anche alle frane che si susseguono. Sul punto attendiamo un dettagliato report da parte di INGV OV nel prossimo bollettino.
Parliamo di dati ambientali pubblici che vanno divulgati senza ritardo sui portali istituzionali degli enti ed istituti pubblici.
Ci auguriamo che una volta per tutte si comprenda questo semplice concetto.
Il Vesuvio non appartiene al sezionale di Napoli di INGV. La divulgazione in tempo reale va fatta sul portale web e non con interviste a questa o piuttosto a quell'altra testata giornalistica. La normativa sugli obblighi delle PA e degli Enti ed organi delle PA in merito alla pubblicazione ed aggiornamento delle informazioni ambientali sui rispettivi portali web è chiara ed inequivoca.
Due parole sul progetto "Scarfoglio" che prevede la realizzazione di una centrale geotermica in piena caldera con prelievo e reiniezione dei fluidi nel sottosuolo in zona Solfatara-Pisciarelli. Possibile mai che anche dopo le parole del Presidente INGV il Ministero non boccia quel progetto? E il Dipartimento di protezione civile perché rimane in silenzio? 
Per ora ci fermiamo qui.
GD

7/9/16 ARTICOLO SULLE ERUZIONI AI FLEGREI E SUI PRECURSORI - BOLLETITNO SETTIMANALE

Link al comunicato stampa INGV

Se "qualcuno"  avesse ancora dei dubbi sulla natura di "super vulcano" dei Campi Flegrei...beh..direi che perseverare è diabolico!
 
Uscito il solito scarno bollettino settimanale dei Flegrei. Finalmente hanno aggiustato la stazione GPS RITE di Pozzuoli. Nessun terremoto. Link al bollettino.

5/9/16 ARTICOLO BBC SUI CAMPI FLEGREI
Interessante articolo che tratta il tema del rischio connesso a perforazioni per scopi scientifici. Si tratta del famoso progetto CFDDP cui abbiamo dedicato alcuni articoli.
Qui il link all'articolo (sito BBC http://www.bbc.com).

Abbiamo tradotto il testo con Google (potrebbe contenere errori, inesattezze o pezzi mancanti):

"
By Jonathan Frochtzwajg
2 settembre 2016
Stefano Carlino scende sottoterra, in una fossa profonda occupata da quello che sembra un pesante idrante antincendio: una testa di pozzo. Qui di seguito, non visto, un buco stretto continua a circa mezzo chilometro nella crosta terrestre. Carlino, un vulcanologo con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in Italia, mi mostra cavi in ​​fibra ottica che scorre verso il basso per strumenti all'interno del pozzo che misurano la temperatura, attività sismica, e lo stress. Egli sottolinea inoltre dove i tubi emergono dal buco, lasciando che l'anidride carbonica fuga per alleviare la pressione, e il grande, valvola di nero che potrebbe essere utilizzato per chiudere il foro in caso di emergenza.
Campi Flegrei ha il potere di uccidere centinaia di migliaia di persone e anche cambiare il clima del pianeta 
Il corto, rubicondo 46 anni, sale una scala fuori dalla fossa e in una temperata Napoli pomeriggio. Il pozzo è sotto il sito di una fabbrica di ferro dismesso, che è ricoperta di flora mediterranea; il profumo del mare è nell'aria. Carlino, che viene qui almeno una volta alla settimana, abbassa il portellone di metallo che copre il pozzo e gli dà una pacca affettuosa. "Il mio bambino," dice. 
Per alcuni, il sito non è così innocuo. Questo è il foro pilota del Flegrei Deep Drilling Progetto Campi (CFDDP), un'iniziativa ambiziosa di perforare più di tre chilometri (10.000 piedi) in un supervulcano sotto il Golfo di Napoli. Campi Flegrei nani Vesuvio, più famoso vulcano della regione. Essa ha il potere di uccidere centinaia di migliaia di persone e anche cambiare il clima del pianeta.
Stefano Carlino al foro pilota di Campi Flegrei (Credit: Jonathan Frochtzwajg)
Stefano Carlino al foro pilota di Campi Flegrei (Credit: Jonathan Frochtzwajg)
Foratura in una delle caratteristiche geologiche più pericolose al mondo potrebbe sembrare pericoloso - soprattutto in questo momento, quando le immagini di distruzione geologica da della scorsa settimana devastante terremoto in Italia sono fin troppo fresca. Gli scienziati che stanno dietro al progetto, tra cui Carlino, sostengono che il vero pericolo non è sapere abbastanza per preparare un eruzione. Ma altri, guidati da un geochimico iconoclasta di nome Benedetto De Vivo, temono la perforazione potrebbe causare una catastrofe. La controversia di lunga latente è circa qualcosa di più grande di un progetto: si tratta di un dibattito su come la scienza profonda dovrebbe andare quando la ricerca della conoscenza è pieno di entrambi rischio e rendimento.
In passato mezzo millennio, il vulcano è stato tutt'altro che dormiente   
Campi Flegrei (in inglese, "Campi Flegrei") è una caldera enorme, o vulcano crollato, che comprende gran parte del Golfo di Napoli e la zona circostante costiera. Caldere sono un tipo più insidioso del vulcano che "stratovolcanoes" come il Vesuvio perché non hanno uno, ovvia sfogo o un picco centrale; invece, un enorme camera magmatica sotterranea profonda alimenta caratteristiche come coni di cenere, i crateri, fumarole e in una vasta area. A peggiorare le cose, quando caldere davvero colpo, questi sono tra i eruzioni vulcaniche più esplosive e distruttive.    
Campi Flegrei ha avuto due grandi eruzioni: uno circa 15.000 anni fa, noto come il Tufo Giallo Napoletano, e uno circa 39.000 anni fa, chiamato Ignimbrite Campana. Entrambi erano eventi globali, non solo devastanti della regione, ma che causano cambiamenti climatici; temperatura si abbassa a causa della Campagnian Ignimbrite possono aver contribuito a l'estinzione dei Neanderthal . Ultima eruzione di Campi Flegrei, nel 1538, è stato un relativamente minore uno - anche se era abbastanza forte per formare una nuova montagna, il giustamente chiamato Monte Nuovo.       
Nella intervenendo mezzo millennio, il vulcano è stato tutt'altro che inattivo. Al di INGV Osservatorio Vesuviano, a pochi minuti di distanza dal pozzo pilota della CFDDP, il personale monitorare l'attività dei Campi Flegrei (e Vesuvio) tutto il giorno. Una parete è coperta da schermi che mostrano brividi di attività sismica in tutta la regione; i grafici digitali strisciano attraverso i monitor come le linee ECG. Su un altro lato della stanza, una mappa satellitare di Campi Flegrei visualizza gli eventi sismici degli ultimi due anni; decine di punti che rappresentano tremori sono raggruppati sopra la zona più attiva della caldera. Il vulcano è sempre ricordando napoletani della sua presenza.
(Credit: Alamy)
Milioni di persone a Napoli e le zone circostanti sarebbero interessate da un'eruzione (Credit: Alamy)
Forse nessuno è stato ricordato più spesso, e più rozzamente, che gli abitanti di Pozzuoli. Carlino mi spinge a pittoresca città costiera, situata a circa 15 chilometri (9 miglia) ad ovest di Napoli. Qui, drammatici cambiamenti nel livello del suolo nel corso degli ultimi 50 anni hanno causato ingenti danni strutturali, e nella più recente episodio, 1982-1984, una notevole "sollevamento" di due metri (6,5 piedi) costretto circa 36.000 residenti di evacuare - alcuni mai per tornare. Passeggiando per porto romano di Pozzuoli, Carlino sottolinea un ponte di pietra sul uscita del porto; quando il terreno si stava gonfiando, spiega, i residenti sapevano che qualcosa non andava perché i pescatori hanno dovuto anatra per cancellare la traversata. Vulcanismo continua ad essere un fatto di vita per gli abitanti di Pozzuoli: solo poche settimane prima della mia visita, le scuole locali sono stati evacuati quando la città fu scossa da uno sciame sismico.
l'impianto idraulico del vulcano è ancora un mistero 
Durante il 1982-1984 episodio, gli scienziati hanno assistito sollevamento quali non era stato visto a Campi Flegrei in tempi moderni. Un'eruzione sembrava molto a portata di mano. Quando non è successo niente e il terreno placata, è sottolineato come la comprensione poveri geologi dei Campi Flegrei è stato. Trent'anni dopo, l'impianto idraulico del vulcano è ancora un mistero. Per esempio, gli scienziati non capiscono fino in fondo che cosa esattamente sta alzando il suolo durante sollevamento: fluidi riscaldati dal magma (meno pericolose) o il magma in sé (molto di più). Ecco perché in questo momento, la conoscenza geologi si basa su dati raccolti in superficie, che offre un quadro incompleto. Il comportamento di roccia ad alta pressione e temperatura può essere osservata solo in condizioni di laboratorio artificiali.
Guardando vulcani, all'interno dell'Osservatorio Vesuviano (Credit: Jonathan Frochtzwajg)
Guardando vulcani, all'interno dell'Osservatorio Vesuviano (Credit: Jonathan Frochtzwajg)
Per capire veramente cosa sta succedendo, gli scienziati hanno a scavare sottoterra, secondo Christopher Kilburn, direttore del University College di Aon Benfield Hazard Center di Londra, che ha studiato Campi Flegrei per tre decenni.
"Per il magma di venire in superficie, la roccia ha avuto modo di rompere e creare un passaggio per poter uscire", spiega. Vulcanologi attualmente si basano su dati sperimentali e di campo necessariamente approssimative per stabilire se (e dove) la crosta potrebbe non riuscire e consentire magma di fuggire. Ma, Kilburn dice, "se possiamo fare esperimenti sulla roccia che è in realtà lì, ed è stato colpito da fluidi e temperature elevate e così via, allora possiamo avere una migliore idea di, per esempio, come quelle rocce sarebbero rispondere alle una iniezione di magma. "
Thomas Weisberg, un portavoce per il Drilling Program internazionale Continental Scientific (ICDP), è ancora più esplicito. "Abbiamo bisogno di perforare," dice. "Abbiamo bisogno di andare alla zona in cui questi processi sono in corso, e che è nel sottosuolo."
gli scienziati italiani hanno cercato di sapere di più sulla regione per decenni (Credit: Flickr)
gli scienziati italiani hanno cercato di sapere di più sulla regione per decenni (Credit: INGV / Flickr)
Questa era l'idea, quando un gruppo di scienziati, tra cui Carlino e Kilburn ha proposto il Progetto Campi Flegrei Deep Drilling nel 2008. Gli scienziati hanno cercato di perforare un circa 3,5 km di lunghezza (2,2 miglia), foro diagonale dal sito presso l'ex ferro impianti al di sotto del centro del Golfo di Napoli, l'estrazione di campioni dal sottosuolo e l'installazione di termometri, sismometri, e metri di stress a grande profondità.
Nel 1960, un piano per forare il manto è stato inscatolato dal giovane deputato Donald Rumsfeld 
foratura profonda è una proposta tecnicamente impegnativo ed enormemente costoso. Si consideri che in questo momento, come la sonda Voyager 1 precipita attraverso lo spazio interstellare oltre 20 miliardi di chilometri (12 miliardi di miglia) dalla Terra, gli esseri umani non hanno ancora esplorato più lontano di 12,2 chilometri (7,6 miglia) sotto la superficie del pianeta. Siamo stati ostacolati non solo da temperature estreme - caldo come 870C (1600F) - e una forte pressione, ma anche barriere artificiali. Nel 1960, gli scienziati americani sostenuto dalla National Science Foundation mira a raggiungere il mantello terrestre in un'iniziativa chiamata Progetto Mohole. Partendo dal fondo dell'oceano, gli scienziati sono stati in grado di perforare circa 183 metri (600ft) nella crosta oceanica davanti al Congresso (guidata, guarda caso, da un giovane membro del Congresso di nome Donald Rumsfeld) esitato a costo del progetto e tagliare solo finanziamento nel 1966.
Quattro anni più tardi, i sovietici entrarono questa corsa allo spazio intraterrestrial con il Pozzo superprofondo di Kola. Ci sono voluti quasi due decenni, ma in ultima analisi, è riuscito a perforare 12.262 metri (40,230ft) nella crosta - un record che si è fermato. Foratura doveva essere fermato nel 1992, quando gli scienziati hanno incontrato temperature molto più elevate del previsto di circa 180C (356F).
Vesuvio domina la regione, ma non è il più grande vulcano (Credit: Alamy)
Vesuvio domina la regione, ma non è il più grande vulcano lì (Credit: Alamy)
Oggi, la nostra migliore speranza per l'avanzamento ultima frontiera della Terra è Chikyu, una nave di perforazione state-of-the-art giapponese. Il vaso forato più di due chilometri (1,2 miglia) in fondo dell'oceano nel 2012, stabilendo un record per il più profondo pozzo sottomarino forato per scopi scientifici. (Il più profondo forato per scopi non scientifici? Quello sotto la sfortunata Deepwater Horizon piattaforma petrolifera.) Un team di scienziati spera di utilizzare la nave per raggiungere infine il mantello nei primi anni del 2020, ma le difficoltà logistiche e proiettato costi - più di $ 1 miliardi di dollari - sono scoraggianti.
Il quotidiano Il Mattino ha pubblicato un articolo in prima pagina sotto il titolo, 'Se si tocca il vulcano di Napoli esploderà' 
Nonostante le sfide, i vari progetti di perforazione di sondaggio profondità minori sono in corso in tutto il mondo. The Deep Drilling Project Campi Flegrei doveva essere uno di questi sforzi - ma il progetto era stato appena okayed quando è stato buttato fuori rotta da una tempesta mediatica. Il 6 ottobre del 2010, meno di un anno dopo l'approvazione del progetto, il quotidiano di Napoli Il Mattino ha pubblicato un articolo in prima pagina sotto il titolo, "Se si tocca il vulcano Napoli esploderà". L'articolo invocato le affermazioni di Benedetto De Vivo, professore presso l'Università di Napoli Federico II, che ha avvertito che la perforazione in profondità nei Campi Flegrei potrebbe provocare un'esplosione, terremoti, o anche un'eruzione. Con la città atwitter, l'allora sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha messo il progetto in attesa, dicendo agenzia-gestione delle emergenze in Italia, Protezione Civile, aveva bisogno di rivedere per la sicurezza.
Ciò impostato solo in moto un "loop sciocca," Carlino mi dice: Protezione Civile semplicemente rinviata di nuovo alla sua organizzazione, come fa normalmente per approfondimenti sul vulcano. Carlino e io sono sulla via del ritorno da Pozzuoli; noi tiriamo in un trascurare di prendere in una vista sul golfo (e, sospetto, in modo da Carlino può fumare una sigaretta). "Il nostro progetto è stato valutato da una commissione dei più importanti ed esperti scienziati nel campo della vulcanologia e foratura scientifica", dice Carlino, pizzicando del tabacco in una carta di rotolamento. "Siamo sicuri che non vi è alcun rischio per la popolazione." De Vivo, continua, non si specializzano nella perforazione scientifica, e basa le sue affermazioni a Il Mattinoon prove da categoricamente differenti, i siti di perforazione non scientifici.
(Credit: Alamy)
Campi Flegrei si manifesta tramite hot, effusioni sulfuree, piuttosto che come un cono gigante (Credit: Alamy)
Quando mi e-mail De Vivo per ottenere la sua versione dei fatti, il professore non usa mezzi termini: "Molto felice io risponderò alle vostre domande circa la stupida idea di fare un profondo pozzo nei Campi Flegrei", scrive indietro. Nel corso di un collegamento Skype (lui è in Cina per una conferenza mineralogia, mentre io sono in Italia), il geochimico sostiene che la foratura a Campi Flegrei potrebbe causare una "esplosione idrotermale" se attrezzature di perforazione dovesse incontrare surriscaldato sotterraneo fluido. Egli cita in Indonesia continuo flusso di fango Sidoarjo , che potrebbe essere stato innescato da uno scoppio in un gas naturale bene.      
Più in teoria, De Vivo sostiene che un'esplosione ha il potenziale di causare una reazione a catena catastrofica. "Se si dispone di una esplosione idrotermale, questo fluido è venuta fuori," dice. "Allora si rilascia la pressione, e il magma, che è seduto qui sotto - potrebbe generare un'eruzione magmatica."
Se la scienza non è certo di una certa attività, che l'attività non deve essere fatto - Benedetto De Vivo, geochimico 
La probabilità di questo scenario è basso, De Vivo permette. Ma in una zona popolata da milioni di persone, dice, non è abbastanza basso. Egli è un seguace del principio di precauzione - "se la scienza non è certo di una certa attività, che l'attività non deve essere fatto".
"Gli scienziati," dice, "dovrebbe dire ciò che il grado della nostra conoscenza è, ma soprattutto, ci dovrebbero comunicare alla gente qual è il grado della nostra ignoranza -. Che è abbastanza alto, quando si tratta di sistemi naturali"
(Credit: Jonathan Frochtzwajg)
Il pozzo Campi Flegrei ha un aspetto modesto dalla superficie (Credit: Jonathan Frochtzwajg)
Giuseppe Mastrolorenzo è d'accordo. Un vulcanologo Osservatorio Vesuviano, che ha trascorso l'ultimo quarto di secolo lo studio dei meccanismi delle passate eruzioni dei Campi Flegrei, che caratterizza la zona come particolarmente volatile e imprevedibile.
"Nessuno può dire, 'abbiamo circa un rischio del 50% di una esplosione freatica, un rischio del 10% di un'eruzione, un rischio del 90% di crisi sismica.' Se non si può dare tale percentuale, non si conosce il sistema ", dice Mastrolorenzo. "Se non siamo in grado di fare disposizioni, dobbiamo assumere il principio di precauzione".
Chiedo De Vivo: non c'è anche un rischio associato a non forare, considerando come nei napoletani oscuri sono quando si tratta di pericolo in agguato sotto vulcanica? Egli respinge l'idea. Ci sono molti modi meno pericolosi per gli scienziati per far luce sul funzionamento sotterranei dei Campi Flegrei, dice, tra cui guardando pozzi perforati per scopi geotermici nel 1970.
"Io non sono, diciamo, vendere la mia proprietà a causa della possibilità di una eruzione", dice De Vivo, che vive nella zona dei Campi Flegrei. "Questa eruzione può succedere domani, oppure può accadere in 3.000 anni. Ma certamente non farebbe di tutto per aiutare la natura a fare qualcosa che non vogliamo."
Pompei serve come un duro monito del potere geologica della regione (Credit: Rex)
Pompei serve come un duro monito del potere geologica della regione (Credit: Rex)
Circa un anno dopo che il progetto è stato sospeso Campi Flegrei, un nuovo sindaco, Luigi de Magistris, è stato eletto a Napoli, e ancora una volta ha dato la perforazione di una luce verde. Ma a quel punto, era troppo tardi: il finanziamento e le attrezzature erano state ridistribuite altrove. L'INGV è stato in grado di perforare un pozzo pilota, che Carlino dice ha già dato risultati significativi. Ma i restanti 3 chilometri l'agenzia aveva sperato di perforare sono ancora unplumbed. Per completare il progetto, l'INGV ha bisogno di raccogliere una cifra stimata di $ 6 milioni $ 8 milioni - e fare in modo che la prossima volta, il pubblico è dalla sua parte.
"Credo che lentamente, nella mente popolare, il progetto non sembra essere abbastanza minacciosa come l'impressione data proprio all'inizio", dice Kilburn del University College di Londra, che è un co-lead del progetto Campi Flegrei. Se e quando il progetto è ripreso, napoletani sarà necessario decidere quale filosofia scientifica che seguiranno: il calcolo del rischio di Kilburn e colleghi, o il principio di precauzione di chi, come De Vivo.
In effetti, questa scelta apparentemente astratto sta diventando sempre più rilevante per tutti noi come la capacità umana di modificare il nostro ambiente aumentando - e potenziali rischi aumentano con esso.
"Se qualcuno dice, 'bisogna garantire, al 100%, che nulla vada storto,' bene, non si può fare", dice Kilburn del progetto di perforazione. "Ma non è perché sei preoccupato qualcosa andrà storto. E 'solo che la natura è tale che è."
(Credit: Getty Images)
'Se si tocca il vulcano di Napoli esploderà': un titolo di giornale reagire al piano di foratura (Credit: Getty Images)  
Cresciuto a Napoli, Carlino aveva una vista sul Vesuvio dal balcone della sua casa d'infanzia. "Ogni giorno, quando mi sono svegliato, ho visto Vesuvio, e io ero affascinato da questo vulcano", ricorda. Oggi, il vulcanologo è in pace con la sua decisione di rimanere in una regione dove la catastrofe geologica profila sempre. Indica la trade-off: come tanti napoletani, ha radici familiari qui, e l'attività vulcanica della zona è quello che dà il suo spettacolare dinamicità: picchi e crateri, isole e sorgenti di acqua calda. "Penso che sia bello vivere sotto i vulcani", spiega Carlino.
Pochi hanno considerato i pro ei contro, come coscientemente come lui ha. Anzi, perché non c'è stata una dimostrazione di impressionante potenza distruttiva dei vulcani 'vicino a Napoli dal Vesuvio eruttò nel 1944, i napoletani non danno i pericoli insiti della loro città natale molto pensiero. "Percezione popolare della possibilità [di un'eruzione] è molto bassa", dice Carlino.
Questo, a quanto pare, è la natura umana: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. E 'anche qualcosa che posso identificare con. Vivo e lavoro nel Pacifico nord-occidentale, che è in ritardo per un terremoto previsto a devastare la regione. Vivo lì oggi nessuno ha sperimentato tremori significativi per centinaia di anni, tanti Northwesterners sono male informati e mal preparata per l'incidente inevitabile. La scorsa estate, quando il New Yorker ha pubblicato una storia sulla superquake nord-ovest , è andato virale tra i residenti della regione. Ho giurato di aggiornare il mio kit di emergenza inadeguata, e dicevo sul serio. E 'ancora sulla mia lista di cose da fare.
(Credit: Alamy)
residenti Napoli devono vivere la loro vita all'ombra del potenziale catastrofe (Credit: Alamy)
A Napoli, la polemica media-ventaglio sul progetto di perforazione momentaneamente affilato il pericolo ambiente della vita tra due vulcani. Quando il progetto è andato via, le domande difficili di abitare questo bellissimo posto feroce è rimasto. Ma napoletani, come fa la gente, ha ottenuto avanti con il mestiere di vivere: notti quando SSC Napoli gioca, caffè troppo pieno con i fan dimostrative. Raggruppati intorno scooter e fumare sigarette, i giovani riempiono il luogo di ritrovo degli studenti di Piazza Bellini. Turisti passeggiare passeggiata a mare, inconsapevolmente tracciando i contorni di massima di un supervulcano.
In uno dei miei ultimi giorni a Napoli, ho prendere un autobus per la cima del Vesuvio, dove trovo il cratere, fauci di devastazione storico, innocuamente fumare. Ci sarebbe una vista spettacolare da quassù, ma il picco è interamente avvolta, consentendo solo scorci della città attraverso le lacune tra le nuvole; sembra bello e piccolo. Sto per tornare al bus quando il tuono, fino ad oggi lontana dal suono, scoppi fuori. Si inizia alla grandine, i pellets di ghiaccio che cade veloce e duro. lampi tra le nuvole. Come ho trotto lungo il sentiero, il mio cuore sta correndo. So che la probabilità di me di essere colpiti da un fulmine è molto bassa. Ma quanto, mi chiedo, ho aumentato che la probabilità per essere nel punto più alto nella zona durante un temporale? Dovrei Ho controllato il meteo sul mio smartphone prima di venire qui? O evitato la situazione del tutto? Le variabili in questo calcolo di moltiplicare rischio, irrisolto e irrisolvibile, e per un momento ho veramente capire cosa significa vivere in cima a un supervulcano, o in attesa di un superquake. Ma tutto quello che posso fare ora è tirare il cappuccio del mio impermeabile sopra la mia testa e cercare di uscire di senso della natura.
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31/08/2016 CAMPI FLEGREI: TRANQUILLIZZARE A TUTTI I COSTI

In questi giorni, ore, anche sull'onda emotiva del terremoto che ha devastato Amatrice e comuni limitrofi, leggiamo dichiarazioni tranquillizzanti sui Campi Flegrei. Che sia la Politica a farlo, sebbene comunque non condivisibile, è costume di questo Paese che manca totalmente di cultura di prevenzione. Ma che sia anche qualcuno della comunità scientifica, perdonate, ma è di una gravità assoluta. Vi spieghiamo perché.

Noi non abbiamo l'autorità per pronunciarci e quindi faremo parlare, ancora una volta, il "Gruppo di lavoro incaricato di ridefinire scenari e livelli di allerta per i Campi Flegrei" per conto della Protezione civile e del Governo a fine 2012. Gruppo composto dal fior fiore di vulcanologi ed esperti italiani (qui, sul sito della Protezione civile trovate il Rapporto finale integrale). Voce ufficiale, dunque.

Il Rapporto dice molte cose interessanti: vi abbiamo già dedicato questo articolo di cui consigliamo vivamente la lettura

Potremmo richiamare tante parti del Rapporto ma ci limitiamo a concentrare l'attenzione sul concetto di esplosione di falda o freatica.

Cosa è l'esplosione freatica?


Per chi non lo sapesse, riportiamo come vengono descritte nel citato studio:


"[...] 
Le eruzioni freatiche possono precedere un evento eruttivo [...]. Le esplosioni freatiche possono essere di scala diversa, da piccoli eventi che producono crateri metrici a grandi eventi in grado di generare crateri di diverse centinaia di metri e fino al chilometro di diametro. Nei casi più energetici le esplosioni possono lanciare blocchi di roccia fino a distanze notevoli (da centinaia di metri a chilometri) insieme a grandi quantità di materiali fini in gran parte composti da minerali di alterazone (argille e altri minerali prodotti dall’alterazione idrotermale superficiale). Oltre al lancio di blocchi di roccia le esplosioni fratiche possono produrre piccole correnti di densità piroclastica che si disperdono ad anello intorno alla bocca (base surge)".


E leggete cosa si diceva nel rapporto del 2012 riguardo a possibili eruzioni-esplosioni freatiche ai Flegrei:

"Il sistema della Solfatara-Pisciarelli costituisce il sistema idrotermale più importante dell’area
flegrea e quello  dove possono, con maggiore probabilità, verificarsi fenomenologie esplosive di tipo freatico in caso di incremento dell’attività idrotermale. Il consistente aumento di flusso di gas e vapore verificatosi negli anni passati nell’area dei Pisciarelli rende già oggi possibile che improvvise risalite di masse di gas (ad esempio in coincidenza con prolungati sciami sismici locali) possano essere accompagnate/seguite da eventi esplosivi di tipo freatico e da improvvisi rilasci di CO2. " (formattazione Nostra)

Ora, ci sembra chiaro come all'indomani di uno sciame con epicentro proprio in area Pisciarelli-Solfatara uscire con dichiarazioni tranquillizzanti sostanzialmente dicendo che è tutto normale e che non vi è alcun rischio per la popolazione, ci sembra quantomeno un azzardo.

Ripetiamo: la Nostra fonte è ufficiale e proviene dal sito del Dipartimento di protezione civile.

Crediamo che qualcuno avrebbe fatto bene almeno a tacere.
GD




30/08/2016 COMUNICATO GESTORE SITO SU INTERRUZIONE TRAFFICO
Dalle 03.00 circa di questa notte il sito non è più raggiungibile.
METEOVESUVIO è sito indipendente che non vive su alcun apporto economico da link o banner pubblicitari. Questo per una precisa scelta del gestore, avv. Giuseppe D'Aniello.
Altervista.org chei ospita garantisce, gratuitamente, solo una banda limitata di traffico web superata la quale, in assenza di banner pubblicitari, occorre provvedere al pagamento di somme man mano che il traffico aumenta.
METEOVESUVIO ha avuto un notevole incremento di visitatori da quando è nato (inizi 2014), imponendosi ormai come sito non istituzionale di riferimento indipendente concernente l'informazione e divulgazione di notizie relative ai dati raccolti dalle reti di monitoraggio di INGV OV Napoli.
Nel tempo abbiamo provveduto a sostenere più volte anche questi costi di gestione del sito, unitamente agli altri, provvedendo ad aumentare man mano la banda mensile disponibile onde evitare blocchi come quello in corso da questa notte.
L'eccezionale incremento di visitatori verificatosi in occasione del terremoto di Rieti, unitamente agli sciami sismici in atto ai Campi Flegrei, ha eroso in breve tempo tutta la banda traffico disponibile.
Speriamo di poter ripristinare quanto prima il servizio.
Il Gestore
GD

14/08/2016 IL POZZO DEL PROGETTO CFDDP TANTO CARO AL DR. DE NATALE E' IN ANOMALIA CON PROBABILE RISALITA DI FANGO DAL FONDO - POTENZIALE RISCHIO PER LA INCOLUMITA' PUBBLICA E PRIVATA - INGV  OV AUTORIZZA IN VIA D'URGENZA SPESA PER COMPRENDERE COSA STA ACCADENDO

Chi ci segue sa molto bene cosa sia il progetto CFDDP, Campi Flegrei Deep Drilling Project, in area Bagnoli, tanto caro all'ex Direttore dr. Giuseppe De Natale. Quest'ultimo ne è il coordinatore insieme alla dr.ssa Claudia Troise, anch'essa di INGV OV Napoli.
Giusto per rinfrescare rapidamente la memoria, il progetto con scopi scientifici sembra, a leggere dalla home del sito, anche destinato a comprendere la possibilità di poter sfruttare l'energia del sottosuolo dei flegrei per produrre energia elettrica da centrali geotermiche. Ha avuto una vita travagliata ed è stato oggetto in passato anche di un sequestro per una vicenda giudiziaria (qui per la notizia apparsa sul Corriere della sera).
Rimandiamo alla home del sito del progetto, dove tra le finalità, si legge: "Queste includono: mitigazione del rischio vulcanico e dei rischi naturali, sviluppo di tecnologie avanzate per il monitoraggio ambientale, sviluppo di metodologie sostenibili ed eco-compatibili per l'utilizzo ottimale dell'energia geotermica.
"

Tutti sanno anche della nota polemica che ha riguardato il progetto "Scarfoglio" che prevedeva la realizzazione di una centrale per la produzione e vendita di energia elettrica proprio nel pieno della caldera del super vulcano dei Campi Flegrei (area Pisciarelli molto attiva). Tutti sanno che AMRA affidò proprio al dr. De Natale il ruolo di esperto per relazionare sulla fattibilità dell'opera su incarico dell'azienda che si doveva occupare della realizzazione della centrale, la "Geoelectric srl".
Tutti sanno che quel progetto è fermo al Ministero e che è stato oggetto di numerose critiche ed osservazioni sfavorevoli da parte di autorevolissima comunità scientifica, dr. Giovanni Chiodini in primis. Non sono mancati altri contributi autorevoli come quello del dr. Giuseppe Mastrolorenzo e di altri. Noi abbiamo dato il Nostro contributo inviando le Nostre osservazioni sfavorevoli alla realizzazione della centrale. Qui chi è interessato troverà tanto da leggere sul tema del progetto Scarfoglio.


Ora, la notizia delle anomalìe al pozzo del CFDDP è clamorosa perché dimostra, per quanto ci riguarda, la assoluta pericolosità ed imprevedibilità degli effetti di trivellazioni di quel tipo nell'area flegrea.

Abbiamo un documento dove si legge che nel pozzo vi è presenza di fango verosimilmente risalito dal fondo.

Il documento è un decreto del Commissario INGV OV di Napoli, dr. Marcello Martini, datato 29.07.2016, che autorizza, proprio su richiesta del dr. De Natale e della dr.ssa Troise, in via d'urgenza una spesa per una consulenza (perizia tecnica) e sopralluogo diretti a comprendere cosa stia accadendo al fine di mettere in sicurezza quel pozzo potenzialmente pericoloso per la pubblica e privata incolumità. L'incarico è stato conferito all'Ing. Alberto Bottai di San Giuliano Terme (PI) già progettista ed assitente nella realizzazione del pozzo CFDDP. I soldi, euro 4.500,00 oltre IVA e CPA per la stesura della relazione ed il sopralluogo, oltre ad altri emolumenti, verrano presi dai fondi stanziati per il progetto "MONICA". Progetto che ci sembra non sia proprio afferente al CFDDP. Qui il link dove INGV spiega cosa sia il progetto MONICA, per chi non lo sapesse.
Vi rimettiamo il testo del decreto a stralcio da leggere assolutamente indicandovi qui il link per il download del documento completo.



 

04/08/2016 NUOVA WEBCAM HD SUL SITO

METEOVESUVIO arricchisce i servizi offerti con una cam HD che riprende il Vesuvio h24, sostituendo la precedente. Lo streaming, per ora, è fissato con aggiornamento ogni 30 secondi circa. Cercheremo di migliorare ulteriormente il servizio sfruttando le potenzialità che la nuova cam offre. Non nascondiamo che abbiamo avuto difficoltà nella implementazione del servizio software della IP cam (molto ostico), ma alla fine, messi di fronte alla sfida, siamo riusciti nell'intento. A breve ci saranno ulterori novità.
Il servizio è ancora in fase di test. Per motivi di privacy abbiamo oscurato una piccola zona in basso a dx.
GD
24/07/2016 NOMINATO IL NUOVO DIRETTORE DELL'OSSERVATORIO VESUVIANO
Ore 8.00
Con delibera n.248/2016 pubblicata il 22/7/16, il Consiglio di Amministrazione dell'INGV ha nominato la dr.ssa Francesca Bianco Direttore della sezione di Napoli di INGV Osservatorio Vesuviano. La nomina avrà efficacia a decorrere dal 1 settembre 2016.
Chi è la dr.ssa Francesca Bianco (sotto ritratta in una foto).


Al momento della nomina occupava il ruolo di primo ricercatore in seno ad INGV OV.
E' stata già responsabile del gruppo di sismologia dell'Osservatorio Vesuviano nel 1995.
Ha collaborato ed è stata autrice di numerosi studi e pubblicazioni riguardanti, per lo più, la sismologìa (del Vesuvio e dei Campi Flegrei), con particolare riferimento al meccanismo focale e sorgente, alla propagazione delle onde sismiche ed alla interferenza con l'attività umana in aree urbanizzate.
Vanta numerose pubblicazioni internazionali, anche col dr. La Rocca e dr. Galluzzo autori del famoso studio sui tremori ed eventi profondi al Vesuvio.

 Tra le qualifiche spiccano il ruolo di responsabile del gruppo INGV OV di sismologìa e sismotettonica, coordinatrice, fin dal 2007, delle attività INGV che riguardano la sorveglianza sismica dei vulcani attivi in Italia.

Per chi vuole approfondire rimandiamo al link disponibile sul sito OV (da cui abbiamo tratto la foto).

Auguriamo buon lavoro alla Direttrice, rinnovando gli inviti ad ampliare la trasparenza e divulgazione in tempo reale dei dati del monitoraggio sul portale web dell'Osservatorio Vesuviano. Inoltre, viste le recenti problematiche riguardanti proprio la sismologìa dei terremoti vesuviani, siamo certi di avere una interlocutrice sensibile al tema che saprà dipanare tutti i dubbi e perplessità che abbiamo più volte sollevato.
Resta impregiudicata l'azione contro INGV OV per l'omessa risposta alla Nostra PEC del 20 Giugno 2016 concernente, tra l'altro, anche le problematiche delle catalogazioni più volte richiamate.

Non ci resta che rinnovare gli auguri di buon lavoro alla dr.ssa Bianco, consapevoli della delicatezza e complessità del ruolo che va a ricoprire.
Da parte Nostra troverà senz'altro un atteggiamento di collaborazione a fronte delle sensibilità che percepiremo sulla tematica della divulgazione, informazione e trasparenza dei dati raccolti dalle reti di monitoraggio di INGV  OV Napoli, dati ambientali che sono pubblici e ad accesso aperto e tempestivo a tutti i cittadini ex lege.

Il tutto con le più positive aspettative e con la speranza che finalmente cambi il vento e la visione sui temi a Noi cari in seno ad INGV OV.

Un saluto a tutti.

Giuseppe D'Aniello


20-21/7/16 INCENDIO DEVASTA PINETA VESUVIO IN ZONA TERZIGNO

VISITA LA PAGINA DEDICATA PER GLI AGGIORNAMENTI LIVE CON FOTO E VIDEO ESCLUSIVI



18/07/2016 IL DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE (DPC) RISPONDE AL NOSTRO SOLLECITO  SUI RENDICONTI SCIENTIFICI 2015
Ore 20.30
Chi ci segue sa che con decisione del 15 aprile 2016 della Commissione di accesso agli atti di Roma avevamo ottenuto, come ovvio visti anche i precedenti vittoriosi, accesso ai rendiconti scientifici vulcani campani redatti da INGV OV anno 2015, primo e secondo semestre. Il DPC, pochi giorni dopo la decisione, ci aveva comunicato di non essere ancora in possesso dei documenti (che gli vengono trasmessi da INGV OV) in quanto oggetto di un iter procedimentale. In realtà, il DPC precisava che quello relativo al primo semestre 2015 (1-30 giugno) era sì pervenuto ma era ancora in fase di iter procedimentale e non ancora formato come documento ufficiale. Dunque, ad aprile 2016 il DPC ci diceva di attendere. Il 17 giugno 2016, visto che tutto taceva e che in ogni caso parliamo di documenti dell'anno 2015, sollecitavamo ancora il DPC sul punto.

Oggi arriva la risposta. I documenti non sono ancora disponibili in quanto ancora in corso quell'iter procedimentale complesso che sfocia nella relativa adozione. Anzi, per la verità ci dice che "non sono ancora pervenuti in forma ufficiale a questo dipartimento". Poi precisa che: "Le rendicontazioni richieste dall'Istante si riferiscono a documentazione di sintesi delle attività complessivamente svolte da INGV in base agli accordi in essere con il Dipartimento, finalizzati peraltro all'iter di rendicontazione delle spese e, quindi, alla sucecssiva liquidazione delle relative somme".
Ora, senza mai voler essere polemici, qui si tratta di documenti contenenti dati ambientali e rilevazioni di dati ambientali pubblici e ad acecsso libero ed immediato ex lege! Tutto qui. Davvero ci sfugge il perché di tanto, ma tanto tempo occorrente al DPC.
Addirittura parliamo, per il rendiconto del primo semestre 2105, di documento con dati al 30 giugno 2015, cioè più di un anno fa.
Qui trovate una news dell'aprile 2016 relativa all'argomento.

Qui invece stralci delle rendicontazioni anni passati ottenuti sempre grazie ad una vittoria legale contro INGV  e DPC.

Qui invece un riepilogo delle altre inziative legali contro INGV e DPC.
Il 20 luglio scade un ulteriore termine entro cui INGV OV dovrà rispondere a Nostra istanza di accesso. 

Ora, ci chiediamo se è mai possibile che un cittadino esposto a pericolo di vita abitante in zona rossa debba essere costretto ad adire le vie legali per ottenere divulgazione, semplice e mera divulgazione di dati ambientali...

Credetemi resto, da cittadino in primis e da giurista poi, senza parole.

Questo è lo stato dell'arte.

Il DPC ci chiede ancora una volta di "attendere i termini necessari"
. Quali? Si, perché, sebbene possa sembrare assurdo ad un addetto alla materia, il DPC non li indica!

A voi, cari visitatori, la risposta. Ciascuno faccia le proprie considerazioni e tragga le proprie conclusioni.



14/07/2016 L'EX DIRETTORE INGV OV DR. GIUSEPPE DE NATALE PUBBLICA UNO STUDIO SULLA CAUSA DEL BRADISISMO FLEGREO: LA CAUSA? NON SAREBBE IL MAGMA

Dunque, prima di tutto, ricordiamo che lo studio in parola è a firma anche della dr.ssa Claudia Troise e del dr. Roberto Moretti. Conosciamo bene i primi due in quanto in forza ad INGV Napoli ma, soprattutto, per il tema che qui interessa, quali Coordinatori del progetto CFDDP (Campi Flegrei Deep Drilling Project) che tra i suo fini annovera anche lo "sviluppo di meteodologie sostenibili ed eco-compatibili per l'utilizzo ottimale dell'energia geotermica". Chi ci segue sa bene la dura polemica che ci ha visti contrapposti proprio ad INGV e ad AMRA ed al ruolo di super consulente assegnato da quest'ultima al dr. De Natale con riferimento al progetto pilota "Scarfoglio" che prevede la realizzazione di centrale geotermica in zona "Pisciarelli" (area molto attiva della caldera del super vulcano Campi Flegrei) per la produzione e vendita di energia sul mercato.

Chi vuole approfondire può farlo leggendo i Nostri articoli a questo link.

Dunque, nello studio in parola si minimizza ed anzi si esclude che il sollevamento del suolo in atto e tutte le altre anomalìe in atto ai Flegrei, siano dovute al magma in risalita e/o ad episodi di iniezioni di fluidi magmatici fino a 3-4 km di profondità. No, anzi, il magma non avrebbe alcun ruolo diretto. Si tratterebbe solo della migrazione di fluidi provenienti da 7-8km di profondità iniziata in concomitanza col raffreddamento/consolidamento del magma iniettato negli strati superficiali durante le crisi degli anni 70/80.

Qui il comunicato INGV.


07/07/2016 SEQUENZA SISMICA DI BEN 57 TERREMOTI AI FLEGREI NELLA SETTIMANA 28 GIUGNO / 5 LUGLIO 2016
Ore 12.45
Apprendiamo dal bollettino settimanale rilasciato con leggero anticipio rispetto al solito che ai Flegrei nella settimana dal 28 giugno al 5 luglio 2016 sono stati registrati ben 57 terremoti. Le localizzazioni sono state possibili per 13 eventi, quelli riportati nel catalogo Plinio.
La prima sequenza è iniziata il 30 giugno alle ore 18.43 circa, durata tre minuti, concretizzatasi in uno sciame di sette eventi, con epicentro area Solfatara, profondità inferiore ad 1 km e mtd compresa tra -1.1 e -0.3.
La seconda, più rilevante, è iniziata alle ore 00.06.44 secondi del 3 luglio della durata di circa 10 ore, consistita in uno sciame di ben 47 eventi sismici, localizzati in mare area porto di Pozzuoli, mtd compresa tra -1.6 e 0.8 e profondità tra 1.2 ed 1.8 km.
Il giorno 5 luglio, poi, sappiamo che è stato registrato l'evento più intenso con mtd pari a 2.1. INGV OV precisa che inizialmente l'evento era stato stimato con mtd 1.4. In effetti avevamo avuto segnalazioni che via telefono l'evento era stato comunicato ai cittadini, inizalmente, con mtd nettamente inferiore a quella poi apparsa in catalogo sismico Plinio.
Rimandiamo al bollettino per l'elenco completo dei terremoti.
Il sollevamento del suolo si mantiene, leggendo il bollettino, su tassi di sollevamento di 0.5cm circa /mese.
Non sono ancora stati catalogati gli eventi che abbiamo segnalato ieri sulla pagina Facebook Meteovesuvio.


 
06/07/2016 TERREMOTI AL VESUVIO - INGV NAZIONALE NE CATALOGA UNO CON MTD 1.2 -PRECISAZIONE GESTORE SITO - LA NUOVA PAROLA D'ORDINE: RESILIENZA!
Ore 13.30
Senza ritornare sulla solita questione delle catalogazioni nazionali del CNT INGV che spesso si rivelano totalmente differenti da quelle fatte poi da INGV OV Napoli, segnaliamo alcuni probabili terremoti occorsi nella giornata di ieri al Vesuvio. Ne abbiamo contati cinque circa, ma ve ne potrebbero essere altri non facilmente individuabili. Abbiamo evidenziato in azzurro un evento tratto da sismogramma BKE delle ore 10.38 circa UTC (aggiungere 2 ore per avere l'ora locale) e con doppio cerchio rosso e riempimento in giallo (ci siamo sbizzarriti coi colori) per quello catalogato da INGV Nazionale con mtd 1.2, epicentro area ovest cratere e profondità 3km. Certo sorgono tante domande: dal sismogramma l'evento in parola si nota appena. Come mai INGV Nazionale non cataloga anche gli altri? Quale il motivo tecnico alla base di tale discrasìa? Ha a che fare con la profondità?
Una precisazione doverosa.
Poiché ci capita a volte di dover affrontare discussioni con personale INGV dove veniamo additati come quelli che paventano una volontà di nascondere i dati, orbene non troverete mai su questo sito una parola che vada in quel senso. Anzi. Noi denunciamo e segnaliamo quelle che riteniamo essere gravi inefficienze nel sistema di divulgazione, diffusione e libero accesso ai dati raccolti dalle reti di sorveglianza INGV sezionale di Napoli Osservatorio Vesuviano. Abbiamo più volte rimarcato come, ad es., INGV sez. Catania, lavori in modo eccellente riguardo a qualità delle informazioni diffuse e tempistica. Dunque, la si smetta di cercare di alterare ed depistare i lettori circa la mission di MeteoVesuvio. Inoltre, MeteoVesuvio pubblica anche dati e papers scientifici di notevole importanza ottenuti direttamente dagli autori (ad es. lo studio del prof. Mario La Rocca sui tremori ed eventi LP). E' appena il caso di aggiungere che siamo stati costretti ad adire l'autorità giudiziaria più volte per ottenere dati ed informazioni negate da INGV OV. Ed abbiamo puntualmente vinto. Informiamo i lettori che in data 20 giugno 2016 abbiamo inoltrato una nuova PEC ufficiale ad INGV OV dove abbiamo richiesto l'accesso ad una serie di dati ambientali a libero accesso chiedendo, tra l'altro, spiegazioni sulla differenza di magnitudo e profondità esistente tra il catalogo Plinio ed i valori presenti nello studio citato del prof. La Rocca. Ad oggi nessuna risposta. Si profila dunque una nuova azione contro INGV Napoli. A tacere della vittoria recente contro il DPC per la omessa pubblicazione dei rendiconti scientifici primo e secondo semestre 2015 (che segue altre vittorie sempre sulla medesima vicenda per gli anni pregressi). Pensate che ci fu risposto dal DPC che INGV OV non aveva ancora comunicato quello conclusivo del secondo semestre 2015 mentre aveva comunicato al DPC quello del primo che, tuttavia, era al vaglio di personale del DPC. Sono trascorsi due mesi ed oltre da quando il DPC ci aveva comunicato quanto sopra. Abbiamo di nuovo sollecitato il DPC via PEC ma ancora nessuna risposta.
Questi i fatti. Il resto sono parole.
Al momento in cui scriviamo il bollettino settimanale dei Flegrei non è ancora online a fronte della pubblicazione, nella giornata di ieri, di quello di Stromboli ed Etna!

Veniamo ora alla RESILIENZA

Ora mi dedico un attimo ad una iniziativa che ho scoperto vede INGV OV tra i partners.
Prima di tutto, dico a tutti i cittadini vesuviani e flegrei: siate resilienti. Viva la resilienza.
Eh già, a quanto pare qualcuno si preoccupa di Noi e non lo sapevamo.
In che modo? Educandoci ad essere resilienti. La Nostra Comunità, come quella Flegrea e quelle esposte a rischi di catastrofi ambientali in genere, devono mettersi in testa che bisogna imparare ad essere resilienti. Ma cosa vuol dire questo? Beh, esiste un progetto europeo, denominato "EU CP MODEL", che mira a creare una sorta di piattaforma web dove vengono inseriti dei video organizzati per corsi diretti a spiegare cosa è la resilienza, come diventare resilienti ed a raccogliere info e facilitare lo scambio di informazioni tra le comunità interessate. Rimetto qui il link dove è scaricabile la brochure in italiano (consiglio il download vivamente, unico documento rinvenuto nella Nostra madre lingua). L'obiettivo del progetto sembra essere quello di facilitare lo sviluppo di comunità resilienti.
Ma quando è resiliente una comunità? Ecco cosa si legge nella brochure: "Una comunità è resiliente quando ha sviluppato la capacità di gestire l'assorbimento di futuri shock e sollecitazioni indotti alle infrastrutture sociali, economiche e tecniche, in modo da essere ancora in grado di mantenere fondamentalmente la stessa funzionalità, strutturazione e identità".
Scopro così, accedendo al sito apposito, che bisogna registrarsi. Fatta la registrazione, mi accorgo che tutto è in inglese, comprese le lezioni. Ma vado avanti, voglio capirci di più. Vado alla prima lezione sulla resilienza. Ohibò...chi parla? Chi mi compare in video? Il prof. Paolo Gasparini, si proprio lui, il Presidente di AMRA, proprio AMRA si, quella della vicenda perforazioni e dell'incarico dato all'ex Direttore OV dr. Giuseppe De Natale. Tornando al corso, il prof. Gasparini ci spiega, in inglese, dei concetti base della resilienza di una comunità di persone.
Ma come siamo arrivati a questo progetto, a questa scoperta? Facile. Il Commissario dr. Marcello Martini, in data 4 luglio 2016, con questo decreto, autorizza la richiesta della ricercatrice dr.ssa Rosella Nave ed approva lo stanziamento di 2.000,00 euro per la realizzazione di video sulla resilienza ai rischi naturali in ambito urbano con riferimento al progetto EU CP MODEL affidandone la realizzazione proprio alla AMRA SCARL nella persona del prof. Paolo Gasparini.
Vi rimetto qui il link alla pagina del progetto. Qui il link al MOOC. Chi fosse interessato può registrarsi e seguire le lezioni, sempre che conosca bene la lingua inglese!
Non c'è niente da fare oggi se  non conosci l'inglese non puoi fare nulla, manco diventare un cittadino di una comunità RESILIENTE, col rischio che se per caso esplode il Vesuvio o saltano in aria i Campi Flegrei e la fai franca (cioè sopravvivi) ti ritrovi  a non essere capace di gestire quello shock e di non essere in grado di mantenere fondamentalmente, come membro della comunità, quella stessa funzionalità, strutturazione e identità.
 
Ora vi lascio al sismogramma di cui vi ho parlato all'inizio.


05/07/2016 TERREMOTO AI FLEGREI DI MEDIA INTENSITA' / SCIAME IL GIORNO 3 AI FLEGREI
Aggiornamento ore 20.00

QUESTA E' DIVULGAZIONE TEMPESTIVA E COMPLETA.

ONLINE I BOLLETTINI SETTIMANALI COMPLETI CON GEOCHIMICA , SISMOLOGIA, TERMALITA' ED ALTRO AL 5 LUGLIO DI INGV CATANIA RELATIVI ALLO STROMBOLI ED ALL'ETNA - MENTRE INGV NAPOLI OV DI SOLITO PUBBLICA IL SETTIMANALE DEI FLEGREI CON LA SOLA SISMICITA' E SOLLEVAMENTO SUOLO IN MEDIA CON 4-5 GIORNI DI RITARDO.
SE NON E' ALMENO GRAVE INEFFICIENZA QUESTA!
DI COSA HA BISOGNO INGV NAPOLI PER IMITARE INGV CATANIA? DOVE RISIEDE IL PROBLEMA? POSSIBILE CHE NESSUNO INTERVENGA?
 INGV FORNISCE UN SEVRIZIO PUBBLICO CHE DOVREBB ESSERE UNIFORME PER TUTTI I VULCANI MONITORATI.
 DUNQUE, QUANTO PRIMA SI PROVVEDA A SOLLECITARE LA PUBBLICAZIONE TEMPESTIVA DEI BOLLETTINI ED A RENDERLI COMPLETI SULLO STILE DI QUELLI PUBBLICATI DA INGV CATANIA PER ETNA E STROMBOLI.
POSSIBILE CHE IN QUESTO PAESE DEBBA POI ESSERE SEMPRE LA MAGISTRATURA AD INTERVENIRE?


LINK ALLA PAGINA INGV CATANIA DOVE VENGONO PUBBLICATI I BOLLETTINI. DA NOTARE COME IL DIRETTORE SEZIONALE FACCIA INSERIRE ANCHE LA DATA DI PUBBLICAZIONE DEL BOLLETTINO!!!

Aggiornamento ore 14.10
Arriva finalmente la catalogazione INGV. Il terremoto ha avuto una MTD pari a 2.1 (come da Noi stimato approssimativamente) e profondità di 2km circa. L'epicentro è in area ad ovest della Solfatara. Catalogati anche altri eventi minori, tra cui uno con mtd pari a 0.8 occorso il 3/7 alle ore 4.34.13 secondi ora locale ed un altro di mtd 0.7. In pratica nella notte del 3/7 è stato registrato uno sciame di eventi durato dalle ore 02.23 alle ore 7.20 circa ora locale.

Eccovi le catalogazioni catalogo Plinio (http://www.ov.ingv.it):

Tempo origine (UTC) Magnitudo Latitudine N Longitudine E Profondità (km)
2016/07/05 02:33:02 0.5 40.8257 14.1322 2.21
2016/07/05 01:22:40 2.1 40.8275 14.1372 2.17
2016/07/03 05:20:42 0.2 40.8253 14.1158 1.81
2016/07/03 03:12:04 0.2 40.8262 14.1152 1.24
2016/07/03 02:46:27 0.7 40.8265 14.1203 1.67
2016/07/03 02:44:38 -0.8 40.8228 14.1158 1.55
2016/07/03 02:42:55 0.1 40.8228 14.1143 1.51
2016/07/03 02:34:13 0.8 40.8262 14.1170 1.78
2016/07/03 00:30:09 -0.3 40.8228 14.1165 1.53
2016/07/03 00:25:51 0.1 40.8248 14.1165 1.69


Lo sciame è stato localizzato nel porto di Pozzuoli, a ridosso della costa.

L'evento di questa notte, stando ad alcune testimonianze che ci sono state riportate, sarebbe stato avvertito dalla popolazione in prossimità dell'epicentro.
Ribadiamo ancora come non è accettabile il ritardo con cui INGV OV procede alle catalogazioni dei terremoti delle reti di sorveglianza. Nei discorsi pubblici si parla tanto di divulgazione, informazione tempestiva ai cittadini...solo parole. E nessuno interviene.
Abbiamo dovuto attendere oltre 10 ore per le catalogazioni degli eventi di stamane, mentre apprendiamo solo oggi che il giorno 3 vi è stato uno sciame notturno. Gravissimo!

Ore 8.40

Nella notte, alle ore 03.22.40 secondi ora locale, è stato registrato un terremoto ben evidente sul sismogramma. L'evento sembrerebbe avere una mtd più elevata  (>1.5 - <2 ?) rispetto alla media degli ultimi eventi.
INGV OV non ha ancora catalogato l'evento che ci sembra sia stato seguito da altro piccolo evento. Ripetiamo che il tracciato messo a disposizione da INGV OV sul portale web istituzionale non consente la individuazione dei terremoti minori.
Eccovi il sismogramma del terremoto con le Nostre solite evidenziazioni:



04/07/2016 BOLLETTINO SETTIMANALE FLEGREI AL 28/6
INGV OV rilascia, in data odierna, il bollettino settimanale dei Flegrei al 28/6. Sei piccoli terremoti registrati nella settimana 21/28 giugno ed una leggera diminuzione del trend di sollevamento. Questi i dati rilevanti del bollettino.
Nessuna informazione riguardo alla geochimica e termalità delle fumarole.
Link al bollettino.

02/07/2016 CATALOGATI TERREMOTI VESUVIO AL 30/6/16 - AGGIORNATI I GRAFICI IN HOME

INGV OV aggiorna il catalogo Plinio al 30/6. Abbiamo aggiornato i grafici in home.
Nel mese di giugno registrati 55 eventi, con somma magnitudo mensile a 19,5.
Nulla da segnalare in attesa del bollettino mensile.
Inoltre catalogati alcuni terremoti ai Flegrei di bassissima magnitudo registrati tra il 27 e 30. Eccovi le catalogazioni eventi dei Flegrei.
Tempo origine (UTC) Magnitudo Latitudine N Longitudine E Profondità (km)
2016/06/30 18:46:03 -0.8 40.8227 14.1462 0.82
2016/06/30 18:44:17 -0.3 40.8245 14.1425 0.46
2016/06/27 19:58:17 -0.5 40.8257 14.1300 1.12


01/07/2016 CON DECRETO PRESIDENZIALE INGV N.270/2016 COSTITUITO IL CENTRO PERICOLOSITA' VULCANICA


Pubblichiamo stralcio del decreto con cui il Presidente INGV ha costituito il Centro di Pericolosità Vulcanica (CPV) in seno all'INGV (pubblicato il 30/06/2016). Tra i compiti spiccano quello di "promuovere il coordinamento centralizzato di ricerca dell'INGV sulle tematiche di pericolosità vulcanica, sul miglioramento dei modelli di calcolo e delle banche dati per la definizione di scenari di pericolosità vulcanica, e volto al costante aggiornamento della stessa pericolosità vulcanica stimata a breve, medio e lungo termine".
Particolare attenzione viene dedicata anche alla problematica dello scambio di informazioni col DPC (Dipartimento di Protezione civile).
Responsabili, il dr. Paolo Papale ed il dr. Eugenio Privitera, direttore del sezionale INGV di Catania. Sezionale che, per quanto ci è dato osservare, lavora con tempistiche e metodologìe che apprezziamo (vedasi, ad es., la completezza e tempestività dei bollettini settimanali rilasciati per Etna e Stromboli, rispetto al clamoroso cronico ritardo ed incompletezza  dei Flegrei).
L'intervento, che segue una previsione nella convenzione DPC-INGV 2012-20121 nell'aggiornamento 2015/2016, ci sembra vada nella direzione dell'accentramento di funzioni fondamentali. Un ritorno al passato (Gruppo Nazionale di Vulcanologia)? Leggete quale era lo scopo e la funzione del vecchio GNV(link al vecchio sito GNV): 

"Il Gruppo Nazionale per la Vulcanologia (GNV) è una struttura operativa del Servizio Nazionale di Protezione Civile.

 

Con l' obiettivo generale della mitigazione del rischio vulcanico, il GNV promuove e coordina programmi di ricerche multidisciplinari e pluriennali indirizzati all' acquisizione ed al miglioramento delle conoscenze nel campo della vulcanologia, svolti da ricercatori INGV e di altri enti, di norma con finanziamenti specifici forniti all' INGV dalla Protezione Civile o da altri Enti.

 

Inoltre cura le relazioni internazionali, promuove la formazione e l' aggiornamento di personale scientifico e tecnico, favorisce lo scambio delle esperienze e dei risultati scientifici."

Rimettiamo lo stracio del decreto il cui testo integrale è qui reperibile.







DISCLAIMER
Tutti i tracciati sismici sia in real time che in archivo ultime 24ore e comunque archiviati e disponibili su questo sito sono formati e pubblicati  dall'Osservatorio Vesuviano - INGVe liberamente tratti dal relativo portale web al seguente indirizzo: http://www.ov.ingv.it/ov/. Le segnalazioni con indicazioni dei probabili eventi sui singoli sismogrammi operata dall'autore del sito hanno solo scopo divulgativo e di informazione non hanno alcun carattere scientifico. Esse sono del tutto provvisorie, indicative. Gli eventi indicati sono solo probabili eventi mentre l'effettiva catalogazione da parte dell'Osservatorio conferisce ufficialità e certezza agli eventi registrati dalle stazioni sismiche.  La dicitura http://meteovesuvio.altervista.org sui sismogrammi sta ad indicare l'autore delle evidenziazioni sui sismogrammi archiviati in proprio database interno. Si ribascisce che per informazioni di carattere scientifico occorre rivolgersi all'Osservatorio Vesuviano - INGV in quanto scopo e fine del presente sito web è esclusivamente divulgativo ed informativo.

!!! L'indicazione della magnitudo degli eventi operata dal gestore del sito non ha alcuna valenza o fondamento scientifico, ma si basa solo sulla media delle osservazioni storiche di eventi simili osservati. Essa, dunque, non può in nessun caso avere valenza scientifica e può essere del tutto errata e non corrispondente al reale valore. L'ufficialità delle catalogazioni è solo quella effettuata da Osservatorio Vesuviano INGV.!!!*