"Il Vesuvio è in quiescenza dopo l'eruzione che si è verificata nel 1944, dopo di che il condotto rimase chiuso e il vulcano entrò in uno stato di riposo. Solo una minore attività sismica, caratterizzata da (VT) terremoti di bassa magnitudo vulcano-tettonica, testimonia che il sistema magmatico è ancora attivo. In questo articolo riportiamo una prima analisi quantitativa del tremore vulcanico scoperto al Vesuvio attraverso l'analisi dei dati di “array sismici”. Un array sismico installato nel 2012 ha migliorato le prestazioni di monitoraggio della rete locale, permettendo l'identificazione di segnali coerenti bassa ampiezza. Molti di tali segnali coerenti registrati nel corso degli ultimi anni sono stati classificati come tremore vulcanico. Abbiamo selezionato 22 eventi di tremore base alla loro ampiezza e dal numero di stazioni disponibili, e svolta un'analisi dettagliata volta a determinare e caratterizzare la sorgente. Sono caratterizzati da bassa frequenza, la durata di pochi minuti, e gli episodi forti vengono registrati a distanza fino a 90 km dal vulcano. In molti casi è stato possibile identificare le onde P-S, cosa che ha permesso una individuazione precisa della profondità sorgente, che è compresa tra il 5 km e 6,5 km sotto il cratere. Le caratteristiche di forma d'onda, l'analisi spettrale, e confronto con terremoti VT situati alla stessa profondità indicano che il meccanismo fonte del Vesuvio tremore non-eruttivo è una sequenza di rotture a taglio di bassa frequenza."
Abstract: "Mt Vesuvius has been dormant since the eruption occurred in 1944, after which the conduit closed and the volcano entered a quiescent state. Only a minor seismic activity, characterized by low magnitude volcano-tectonic (VT) earthquakes, testifies that the magmatic system is still active. In this paper we report the fist quantitative analysis of volcanic tremor discovered at Vesuvius through the analysis of array data. A seismic array installed in 2012 improved the monitoring performance of the local network, permitting the identification of low amplitude coherent signals. Many of such coherent signals recorded during the last few years have been classified as volcanic tremor. We selected 22 tremor events based on their amplitude and on the number of available stations, and performed detailed analysis aimed at location and characterization of the source. They are characterized by low frequency, duration of a few minutes, and the strongest episodes are recorded at distance up to 90 km from the volcano. In many cases we could identify P–S wave pairs in the seismograms that allowed a precise location of the source depth, which is in the range between 5 km and 6.5 km below the crater. Waveform features, spectral analysis, and comparison with VT earthquakes located at the same depth indicate that the source mechanism of the Vesuvius non-eruptive tremor is a sequence of low frequency shear failures."
Possiamo qui aggiungere che, dalla lettura dello studio, emerge come anche prima del 2012 sono stati individuati dei tremori, molto occasionali. La stragrande maggioranza è stata registrata proprio dopo l'installazione dell'ARRAY VAS. Dal 2012 al 2014 sono stati registrati mediamente 4-5 tremori all'anno, uno solo nel 2015. L'aumento delle registrazioni, come si legge nello studio, va messa in relazione al numero delle stazioni installate ed alla loro aumentata capacità di rilevamento.
Dunque, sorpresa. Nella scorsa news vi avevamo notiziato di un tremore registrato il 25 dicembre 2013, postandovi anche il sismogramma. Ora sappiamo che anche nel corso del 2014 vi sono stati quattro tremori ma lo apprendiamo solo ora.
La domanda è sempre la stessa: perché nei bollettini mensili non ne viene data notizia?
Nei mesi di gennaio, febbraio, aprile e dicembre 2014 sono stati registrati i quattro eventi classificati come tremore vulcanico ma nei rispettivi bollettini non ve ne è traccia alcuna. Così come non ha riscontro il tremore del giugno 2015.
Questo per noi è inconcepibile. Come
si può omettere di dare alla popolazione ed alla comunità
scientifica che fa affidamento sui bollettini mensili una notizia
così importante? Perché?
Ma torniamo al commento.
La durata dei tremori è risultata variabile: ci sono stati episodi della durata di un minuto e mezzo, tre minuti e anche di sette minuti. L'episodio con durata maggiore, sette minuti, è stato registrato il giorno 11 maggio 2012 alle ore 1.06 di notte. L'evento è riportato, ma come evento VLP, nel bollettino di maggio 2012.
Merita di essere segnalato poi un altro episodio di tremore che è stato registrato fino a 90km di distanza dal cratere. Trattasi del tremore registrato il 29 marzo 2012 alle ore 00.12 minuti della durata di 3 minuti e 30 secondi. La circostanza che sia stato registrato da strumentazioni poste sino a 90Km di distanza dal cratere suggerisce all'autore dello studio una probabile origine profonda del tremore (almeno alcuni km).
La presenza di tremore vulcanico al Vesuvio lancia una nuova sfida ai vulcanologi ed esperti. Il motivo è presto detto: è raro osservare tremore in un vulcano senza che poi questo porti ad una eruzione a brevissimo termine (ore), breve (giorni) o medio termine (qualche mese). In genere (salvo rare eccezioni che confermano la regola) i tremori nei vulcani a condotto chiuso accompagnano o precedono di poco tempo le eruzioni e sono, per questo, dei precursori affidabili. Ora, al Vesuvio viene documentata la presenza di tremori almeno dal 2012, secondo affidabili strumentazioni moderne. Dunque questo tremore profondo (5-6,5km) non eruttivo (perché non accompagna eruzioni né tantomeno ad oggi le ha precedute) non è apparentemente relazionato ad alcun cambiamento nella dinamica del vulcano e sarà oggetto di ulteriori studi ed analisi al fine di comprenderne meglio la natura.
Ci piacerebbe esporvi completamente i risultati dello studio ma, ripetiamo, per ora omettiamo di farlo in attesa di autorizzazione degli autori.
Per il fine di informazione e divulgazione alla popolazione esposta a concreto pericolo di vita, ai Vesuviani per intenderci, riteniamo che il via libera alla diffusione dell'articolo debba e possa arrivare dagli autori.
Per quanto qui rileva è stato importante poter comprendere come, al momento, i tremori sembrano non indicare un cambiamento dello stato dinamico del vulcano che, a detta degli autori, non mostra variazioni significative degli altri parametri osservati.
Per chi volesse acquistare lo studio completo al prezzo di 39,95 dollari, seguite questo link.
Precisiamo che stiamo approfondendo alcune questioni importanti emerse dalla lettura dello studio e sulle quali torneremo a breve.
Il tempo a Nostra disposizione, come sapete, è davvero poco.
Un saluto a tutti.
GD