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TREMORE VULCANICO AL VESUVIO - EVENTI LF LP

TREMORE ED EVENTO LF AI CAMPI FLEGREI STUDIO INGV 2015


Tutti i diritti sono riservati © 2016 - Avv. Giuseppe D'Aniello

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15/04/2016
OTTENIAMO LO STUDIO INGV DEL 2016 SUI TREMORI AL VESUVIO E GLI EVENTI LF-LP


L'autore dello studio del febbraio 2016 denominato "Volcanic tremor at Mt Vesuvius associated with low frequency shear failures" ha risposto alla Nostra mail del 10/04/2016 inviandoci in data 11/04/2016 una copia del documento.

Ringraziamo pubblicamente il dr. Mario La Rocca, che lavora presso INGV - O.V. di Napoli ricoprendo il ruolo di responsabile della rete sismica mobile, che ci ha inviato via mail una copia del suo studio realizzato col dr. Galluzzo, anch'egli in forza ad INGV O.V. di Napoli.

Nella Nostra richiesta, fatta in proprio e nella qualità di gestore del presente sito web e della pagina Facebook associata, avevamo preavvertito il dr. La Rocca che avremmo dato debito conto dell'esito della mail.

Vi sottoponiamo, in primo luogo,  la traduzione dell'estratto dello studio dal quale si evincono alcuni punti fondamentali: i tremori vulcanici al Vesuvio non sono poi così rari. Apprendiamo che nello studio sono stati selezionati 22 eventi e raffrontati ad alcuni eventi profondi di tipo VT (?). Gli autori non nascondono una sorpresa nell'aver individuato dei tremori nella sismicità di fondo del Vesuvio atteso che detto tremore è di solito riscontrato nell'imminenza e/o durante le eruzioni o, tutt'al più, come precursore di ore, giorni o mesi. La presenza al Vesuvio di episodi di tremore lascia pertanto perplessi gli studiosi. Si legge anche, nell'estratto, che alcuni tremori sono stati registrati da reti poste a 90 km dal Vesuvio. La profondità del tremore è stata collocata tra i 5 ed i 6,5 km con epicentro cratere.

Ma vi rimetto la traduzione dell'estratto:

"Il Vesuvio è in quiescenza dopo l'eruzione che si è verificata nel 1944, dopo di che il condotto rimase chiuso e il vulcano entrò in uno stato di riposo. Solo una minore attività sismica, caratterizzata da (VT) terremoti di bassa magnitudo vulcano-tettonica, testimonia che il sistema magmatico è ancora attivo. In questo articolo riportiamo una prima analisi quantitativa del tremore vulcanico scoperto al Vesuvio attraverso l'analisi dei dati di “array sismici”. Un array sismico installato nel 2012 ha migliorato le prestazioni di monitoraggio della rete locale, permettendo l'identificazione di segnali coerenti bassa ampiezza. Molti di tali segnali coerenti registrati nel corso degli ultimi anni sono stati classificati come tremore vulcanico. Abbiamo selezionato 22 eventi di tremore base alla loro ampiezza e dal numero di stazioni disponibili, e svolta un'analisi dettagliata volta a determinare e caratterizzare la sorgente. Sono caratterizzati da bassa frequenza, la durata di pochi minuti, e gli episodi forti vengono registrati a distanza fino a 90 km dal vulcano. In molti casi è stato possibile identificare le onde P-S, cosa che ha permesso una individuazione precisa della profondità sorgente, che è compresa tra il 5 km e 6,5 km sotto il cratere. Le caratteristiche di forma d'onda, l'analisi spettrale, e confronto con terremoti VT situati alla stessa profondità indicano che il meccanismo fonte del Vesuvio tremore non-eruttivo è una sequenza di rotture a taglio di bassa frequenza."

Abstract: "Mt Vesuvius has been dormant since the eruption occurred in 1944, after which the conduit closed and the volcano entered a quiescent state. Only a minor seismic activity, characterized by low magnitude volcano-tectonic (VT) earthquakes, testifies that the magmatic system is still active. In this paper we report the fist quantitative analysis of volcanic tremor discovered at Vesuvius through the analysis of array data. A seismic array installed in 2012 improved the monitoring performance of the local network, permitting the identification of low amplitude coherent signals. Many of such coherent signals recorded during the last few years have been classified as volcanic tremor. We selected 22 tremor events based on their amplitude and on the number of available stations, and performed detailed analysis aimed at location and characterization of the source. They are characterized by low frequency, duration of a few minutes, and the strongest episodes are recorded at distance up to 90 km from the volcano. In many cases we could identify P–S wave pairs in the seismograms that allowed a precise location of the source depth, which is in the range between 5 km and 6.5 km below the crater. Waveform features, spectral analysis, and comparison with VT earthquakes located at the same depth indicate that the source mechanism of the Vesuvius non-eruptive tremor is a sequence of low frequency shear failures."

Possiamo qui aggiungere che, dalla lettura dello studio, emerge come anche prima del 2012 sono stati individuati dei tremori, molto occasionali. La stragrande maggioranza è stata registrata proprio dopo l'installazione dell'ARRAY VAS. Dal 2012 al 2014 sono stati registrati mediamente 4-5 tremori all'anno, uno solo nel 2015. L'aumento delle registrazioni, come si legge nello studio, va messa in relazione al numero delle stazioni installate ed alla loro aumentata capacità di rilevamento.

Dunque, sorpresa. Nella scorsa news vi avevamo notiziato di un tremore registrato il 25 dicembre 2013, postandovi anche il sismogramma. Ora sappiamo che anche nel corso del 2014 vi sono stati quattro tremori ma lo apprendiamo solo ora.

La domanda è sempre la stessa: perché nei bollettini mensili non ne viene data notizia? 

Nei mesi di gennaio, febbraio, aprile e dicembre 2014 sono stati registrati i quattro eventi classificati come tremore vulcanico ma nei rispettivi bollettini non ve ne è traccia alcuna. Così come non ha riscontro il tremore del giugno 2015.

Questo  per noi è inconcepibile. Come si può omettere di dare alla popolazione ed alla comunità scientifica che fa affidamento sui bollettini mensili una notizia così importante? Perché?
Ma torniamo al commento.

La durata dei tremori è risultata variabile: ci sono stati episodi della durata di un minuto e mezzo, tre minuti e anche di sette minuti. L'episodio con durata maggiore, sette minuti, è stato registrato il giorno 11 maggio 2012 alle ore 1.06 di notte. L'evento è riportato, ma come evento VLP, nel bollettino di maggio 2012.

Merita di essere segnalato poi un altro episodio di tremore che è stato registrato fino a 90km di distanza dal cratere. Trattasi del tremore registrato il 29 marzo 2012 alle ore 00.12 minuti della durata di 3 minuti e 30 secondi. La circostanza che sia stato registrato da strumentazioni poste sino a 90Km di distanza dal cratere suggerisce all'autore dello studio una probabile origine profonda del tremore (almeno alcuni km).

La presenza di tremore vulcanico al Vesuvio lancia una nuova sfida ai vulcanologi ed esperti. Il motivo è presto detto: è raro osservare tremore in un vulcano senza che poi questo porti ad una eruzione a brevissimo termine (ore), breve (giorni) o medio termine (qualche mese). In genere (salvo rare eccezioni che confermano la regola) i tremori nei vulcani a condotto chiuso accompagnano o precedono di poco tempo le eruzioni e sono, per questo, dei precursori affidabili. Ora, al Vesuvio viene documentata la presenza di tremori almeno dal 2012, secondo affidabili strumentazioni moderne. Dunque questo tremore profondo (5-6,5km) non eruttivo (perché non accompagna eruzioni né tantomeno ad oggi le ha precedute) non è apparentemente relazionato ad alcun cambiamento nella dinamica del vulcano e sarà oggetto di ulteriori studi ed analisi al fine di comprenderne meglio la natura.

Ci piacerebbe esporvi completamente i risultati dello studio ma, ripetiamo, per ora omettiamo di farlo in attesa di autorizzazione degli autori.

Per il fine di informazione e divulgazione alla popolazione esposta a concreto pericolo di vita, ai Vesuviani per intenderci, riteniamo che il via libera alla diffusione dell'articolo debba e possa arrivare dagli autori.

Per quanto qui rileva è stato importante poter comprendere come, al momento, i tremori sembrano non indicare un cambiamento dello stato dinamico del vulcano che, a detta degli autori, non mostra variazioni significative degli altri parametri osservati.

Per chi volesse acquistare lo studio completo al prezzo di 39,95 dollari, seguite questo link.

Precisiamo che stiamo approfondendo alcune questioni importanti emerse dalla lettura dello studio e  sulle quali torneremo a breve.

Il tempo a Nostra disposizione, come sapete, è davvero poco.

Un saluto a tutti.

GD



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08/04/2016
Ci risiamo. Purtroppo.

Altra notizia che siamo costretti ad apprendere da Nostre ricerche e studi pubblicati in inglese.

Il Vesuvio ha fatto registrare tremore vulcanico.

Rimandiamo i lettori al Nostro articolo dove, attingendo a piene mani da studi ufficiali posti alla base del Piano di emergenza nazionale, affrontiamo la problematica dei precursori attesi all'approssimarsi di un'eruzione e quella del passaggio da un livello di allerta all'altro. Consigliamo vivamente la lettura approfondita dell'articolo.
Dando per scontato che l'abbiate fatto, saprete che tra i segnali da tenere sotto stretta osservazione, riguardo la sismicità, rientrano a pieno titolo i terremoti LF od LP o VLP ed il tremore sismico.  Ancora diamo per scontato che sappiate perfettamente cosa si intende per "variazione significativa" e che abbiate chiari i meccanismi di passaggio da livello base, verde, a livello I giallo ed ai successivi. Così come diamo per scontato che sappiate che la variazione significativa di uno solo dei tre grandi gruppi di valori di riferimento (sismicità, geochimica, deformazioni) determini il passaggio ad una fase di "[...]vigilanza straordinaria. Durante tale fase si procederà ad un'analisi di dettaglio dei parametri che hanno mostrato delle variazioni, anche con l'ausilio di strumentazioni aggiuntive e campagne di misura dedicate[...]
".
 

Con riferimento ai terremoti di tipo LF od LP abbiamo affrontato in questo articolo la questione e saprete, ormai, che, dopo le Nostre scoperte di eventi LF LP dai famosi rendiconti ottenuti grazie a Nostra vittoria legale contro INGV e DPC, nel bollettino di febbraio 2016 l'Osservatorio, sotto la Direzione p.t. del Commissario dr. Marcello Martini, ci ha dato notizia dell'accadimento di uno sciame di cinque eventi a bassa frequenza a cinque km di profondità sotto il vulcano.
Sempre chi ama leggerci, saprà anche come è fatto il nostro caro vulcano nelle profondità e saprà che a cinque km non vi è traccia di fonti idrotermali. In questa sezione potrete vedere una rappresentazione di quanto detto.

Ma ora, veniamo al nocciolo.
Leggete prima cosa dice il bollettino rilasciato da OV relativo al mese di dicembre 2013, area sismicità Vesuvio:

"1.1 - Sismicità
Nel corso dell’ultimo mese al Vesuvio sono stati registrati 35 terremoti (Fig. 1.1.1). E’ stato possibile determinare l’ipocentro di 3 eventi. La magnitudo massima registrata è stata pari a 1.2. Non si evidenziano trend significativi nei parametri sismologici"

Dall'ormai solito studio in inglese, di ricercatori che fanno parte di INGV Osservatorio Vesuviano, apprendiamo che nel dicembre 2013, al Vesuvio fu registrato un tremore sismico della durata di due minuti circa.
Il giorno di Natale 2013, alle ore 07.17, per due minuti circa, al Vesuvio fu registrato, dalle strumentazioni speciali dedicate ed anche dalle stazioni ordinarie (BKE, per intenderci), un tremore vulcanico. La profondità, secondo lo studio, sarebbe il medesimo degli eventi LF di cui ivi si parla. Non viene detto che l'evento è l'unico registrato: lo studio riporta come esempio di tremore quello registrato il 25 dicembre 2013.
Le reti speciali cui abbiamo accennato sono nuovi sismometri e le famose reti "ARRAY VAS"(un array di sismometri, denominato VAS - Vesuvius Array South) installate nel 2012, quelle di cui chiedemmo contezza nel 2014 al Direttore dr. De Natale senza ricevere risposta. Più volte abbiamo chiesto la pubblicazione degli eventi LF /LP e mai ci è stata data risposta.
Nello studio viene detto che dall'anno 2012, cioè da quando sono state installate le prime stazioni dedicate a catturare eventi a bassa frequenza, sono stati registrati alcuni eventi LF od LP e pochi eventi associabili a tremore vulcanico.

Tuttavia, Noi sappiamo che oltre a questo studio del 2015, ne esiste un altro pubblicato nel 2016, sempre a firma di ricercatori INGV,  purtroppo disponibile solo pagando 39,95 dollari su sito estero, in cui si afferma, dall'abstract che abbiamo potuto visionare, che
 "Many of such coherent signals recorded during the last few years have been classified as volcanic tremor. We selected 22 tremor events based on their amplitude and on the number of available stations, and performed detailed analysis aimed at location and characterization of the source, cioè, traducendo con google translator:

 "Molti di tali segnali coerenti registrati nel corso degli ultimi anni sono stati classificati come tremore vulcanico. Abbiamo selezionato 22 eventi tremore base alla loro ampiezza e il numero di stazioni disponibili, e svolta un'analisi dettagliata volta a posizione e caratterizzazione della sorgente.
"

Nello studio del 2016, si evidenzia come è stato possibile identificare la profondità di alcuni eventi LF e di tremore tra i 5 e 6,5 KM di profondità. Si parla di 22 eventi selezionati tra tutti quelli registrati "negli ultimi anni".
 

Chiederemo ad INGV ed agli autori la trasmissione di copia dello studio atteso che ci rifiutiamo di dover pagare per ottenere informazioni che dovrebbero essere rese pubbliche e liberamente disponibili a tutti. Chi ci segue sa bene come questa non è la prima volta che si apprendono notizie importanti circa il monitoraggio da studi pubblicati su riviste internazionali e non dal sito INGV (nazionale e locale): ultimo clamoroso caso è quello del famoso duomo vulcanico sottomarino tra Napoli e Vesuvio, con decine e decine di emissioni di CO2 sottomarine, scoperte nell'agosto 2014 da INGV e CNR ma di cui il "popolo" ha avuto cognizione solo nel 2016 a seguito dell'ennesima pubblicazione su rivista estera di uno studio in inglese.
INGV pubblicizza sul proprio portale l'iniziativa "ScienzAperta". Spesso si accusano i cittadini di non informarsi abbastanza (e devo ammettere che questa circostanza è anche vera). Ma Noi crediamo che è proprio attraverso la massima divulgazione e spiegazione di fenomeni naturali che i cittadini possano assumere piena consapevolezza del luogo in cui vivono.
Del resto, con la lodevole iniziativa annuale denominata "ScienzAperta", l'INGV sbandiera lo slogan secondo cui la ricerca è "un patrimonio di tutti" e richiama il filosofo Guglielmo di Champaux che sosteneva "La scienza aumenta quando la si distribuisce".
Da ultimo, chi ci segue lo sa bene, siamo stati costretti ad adire di nuovo le vie legali questa volta contro il DPC perché ci è stato negato, mediante silenzio, l'accesso al Rendiconto scientifico della attività di sorveglianza dei vulcani Campani del primo semestre 2015 e per l'intero 2015 (documento che dovrebbe contenere molti dati ambientali interessanti). A breve si terrà la riunione della Commissione che deciderà sul Nostro ricorso. Ovviamente ve ne daremo debito conto. Ma è assurdo ed incomprensibile l'atteggiamento di INGV e DPC, a meno che INGV, ma stentiamo a crederlo, non abbia trasmesso al DPC il predetto documento. Vedremo.

Perdonate la breve digressione e torniamo allo studio del 2015. Apprendiamo che nel 2015 e negli anni precedenti sono state installate altre stazioni speciali dedicate alla individuazione di questi tipi di segnali a bassa frequenza.
Ma eccovi il sismogramma del tremore vulcanico registrato al Vesuvio il 25 dicembre 2013 alle ore 07.17. Si tratta del sismogramma della stazione VAS3 Z:




Ed eccovi ora il sismogramma del tremore come registrato dalle stazioni ordinarie (abbiamo evidenziato in giallo il tracciato BKEV):



Sappiamo cosa starete pensando. Il sismogramma somiglia in tutto al disturbo da bus turistico su BKEV. Ma attenzione. Il sismogramma che vi mostriamo copre in tutto, da sinistra a destra, tre minuti, mentre quello pubblicato sul sito copre, da sinistra a destra, dieci minuti. Inoltre, l'ampiezza verticale del segnale sembra essere molto minore rispetto al tipico disturbo del Bus turistico. Non è dunque il caso di stare a ricercare nei sismogrammi giornalieri eventuali tremori per i quali esiste una strumentazione ad hoc. Non solo. Questo compito è e deve essere del personale qualificato INGV.

Apprendiamo ancora dallo studio che l'8 dicembre 2014 è stato registrato un evento a bassa frequenza al Vesuvio.
Leggete cosa dice il bollettino di dicembre 2014 relativo alla sismicità del Vesuvio:
"1.1 - Sismicità
Nel corso del mese di dicembre al Vesuvio sono stati registrati 99 terremoti (Fig. 1.1.1). E’ stato possibile determinare l’ipocentro di 21 eventi. La magnitudo massima registrata è stata pari a 1.9 (eventi del 14/12 05:22 e del 19/12 22:37). Non si evidenziano trend significativi nei parametri sismologici "

 Ma udite udite, Noi abbiamo scovato nel Nostro database interno il sismogramma dell'evento come registrato dalla stazione BKEV che, come per gli altri LF od LP, è solo leggermente visibile (trattasi dell'evento cerchiato in rosso):



  Postiamo qui il sismogramma dell'evento LF presente nello studio:






VENIAMO ORA AI CAMPI FLEGREI ED AL TREMORE REGISTRATO NEL GENNAIO 2015 ED AL TERREMOTO LF DEL MARZO 2015


Ecco cosa dice il bollettino mensile di gennaio 2015 relativamente alla sismicità ai Flegrei:
"2.1 - Sismicità
 Ai Campi Flegrei, nel corso dell’ultimo mese, non sono stati registrati terremoti. L’ultimo evento registrato risale al 22/11/2014 (Md -0.5)."

Nello studio si legge che il 30 gennaio 2015 ai Flegrei sono stati registrati eventi che possono qualificarsi come tremore vulcanico durante alcune ore di tutto il giorno e, in particolar modo, dalle ore 12 alle 15. Gran parte degli eventi hanno caratteristiche di terremoti LF e per la forma d'onda ed altri dati analizzati dagli studiosi INGV OV, il tremore sembra essere riconducibile al sistema idrotermale. A differenza del tremore vulcanico osservato al Vesuvio con fasi P ed S distinte, ai Flegrei manca una fase P impulsiva. Lo studio suggerisce che l'epicentro di tale tremore sembrerebbe localizzato al centro della caldera flegrea e ad una profondità approssimativa non superiore a 0.5km.  Ma eccovi, a tal uopo, cosa si dice nello studio:


"[...] Here we describe the unique event classified as volcanic tremor ever recorded in Campi Flegrei by modern instruments, occurred on January 30, 2015. The results of array analysis
at frequency 1.5 Hz (Figure 6) and 2 Hz of the data recorded on January 30 show the presence of coherent bursts of energy for many hours during the day, particularly
from 12:00 to 15:00. These coherent signals have low signal to noise ratio, but all of them are characterized by the same backazimuth from SE (between 135 and 150 degrees) and similar apparent velocity of about 0.7 km/s (Figure 6). The bursts of energy coherent at the array ARF are easily recognized in the signals recorded by many stations in the central part of the caldera (Figure 8). The highest SNR is observed in the frequency band between 1.2 Hz and 2.6 Hz. A careful inspection of the three component filtered seismograms excludes fault dislocation among the possible
source mechanisms because no impulsive P or S waves are recognized at any stations. On the contrary, both spectral contents and waveform features suggest that each burst of coherent energy is a small shallow LF earthquake. However, counting individual events is not possible because often they are too close in time to each other and they have different amplitude among them, thus the resulting signal looks likely produced by a nearly continuous source. This hypothesis is supported by the distribution of backazimuth values, where the directions between 130 and 160 degrees (the same of
the strongest burst of energy) are the most common even for the less coherent background signal (Figure 6). The most likely source of such signals is a sequence of LF earthquakes of hydrothermal origin. Seismic events tightly related with the hydrothermal activity have been observed in the past in Campi Flegrei area. The most important case was the swarm of LP earthquakes occurred
in October 2006 [Saccorotti et al. 2007, Cusano et al. 2008]. Those events were located at shallow depth (between 0.5 km and 1 km) below the Solfatara crater, were stronger than those observed recently at ARF array and had a predominant frequency of 0.8–1.0 Hz. The low apparent velocity of the coherent signals recorded on January 30, 2015, suggests the predominance
of surface waves in the wavefield. On the other hand P and S waves are not seen in the waveform at any stations where the signal is recognizable. The absence of impulsive phases prevent a precise location with methods based on the inversion of picked onset time. However, a careful observation of the strongest signals at the stations of the local network permits a raw location
of the epicentral area in the circle drawn in Figure 9. The uncertainty on this location is large because some stations were not available, thus the station gap is at least 180 degrees. Regarding the source depth, the low apparent velocity indicates that it must be quite shallow, probably no more than 0.5 km [...]".

Traduzione in italiano a cura di Google translator:
" Qui si descrive l'evento unico classificato come tremore vulcanico mai registrato nei Campi Flegrei da strumenti moderni, avvenuta il 30 gennaio 2015. I risultati delle analisi serie alla frequenza di 1,5 Hz (Figura 6) e 2 Hz dei dati registrati il ​​30 gennaio mostra la presenza di raffiche coerenti di energia per molte ore durante il giorno, in particolare 12:00-15:00. Questi segnali coerenti hanno un basso rapporto segnale-rumore, ma tutti sono caratterizzati dalla stessa backazimuth da SE (tra 135 e 150 gradi) e simili velocità apparente di circa 0,7 km / s (Figura 6). Le esplosioni di energia coerente a ARF matrice sono facilmente riconoscibili nei segnali registrati da molte stazioni nella parte centrale della caldera (Figura 8). Il SNR più alto si osserva nella banda di frequenza tra 1,2 Hz e 2.6 Hz. Un attento esame dei tre componenti sismogrammi filtrata esclude colpa dislocazione tra il possibile meccanismi di origine perché senza onde P o S impulsivi sono riconosciuti in qualsiasi stazioni. Al contrario, entrambi contenuti spettrali e caratteristiche di forma d'onda suggeriscono che ogni raffica di energia coerente è un piccolo terremoto LF superficiale. Tuttavia, contando singoli eventi non è possibile perché spesso sono troppo vicini nel tempo tra loro e hanno ampiezza diversa tra loro, quindi il segnale risultante è probabilmente prodotta da una sorgente quasi continuo. Questa ipotesi è supportata dalla distribuzione dei valori backazimuth, dove le direzioni tra 130 e 160 gradi (lo stesso di il più forte scoppio di energia) sono i più comuni anche per il segnale di fondo meno coerente (Figura 6). La fonte più probabile di tali segnali è una sequenza di LF terremoti di origine idrotermale. eventi sismici strettamente connessi con l'attività idrotermale sono stati osservati in passato nella zona dei Campi Flegrei. Il caso più importante è stato verificato lo sciame di terremoti LP nel mese di ottobre 2006 [Saccorotti et al. 2007 Cusano et al. 2008]. Questi eventi erano situati a profondità (tra 0,5 km e 1 km) al di sotto del cratere della Solfatara, erano più forti di quelli osservati di recente in serie ARF e aveva una frequenza predominante di 0,8-1,0 Hz. La bassa velocità apparente dei segnali coerenti registrati il ​​30 gennaio 2015, suggerisce il predominio di onde di superficie in d'onda. D'altra parte onde P e S non si vedono nella forma d'onda ad eventuali stazioni dove il segnale è riconoscibile. L'assenza di fasi impulsive prevenire una posizione precisa con metodi basati sulla inversione del tempo di inizio scelto. Tuttavia, un'attenta osservazione dei segnali più forti nelle stazioni della rete locale permette una posizione grezzo dell'area epicentrale nel cerchio disegnato in figura 9. L'incertezza in questa posizione è grande perché alcune stazioni non erano disponibili, così il divario stazione è almeno 180 gradi. Per quanto riguarda la profondità di origine, la bassa velocità apparente indica che deve essere piuttosto bassa, probabilmente non più
di 0,5 km".



Eccovi la mappa con l'epicentro del tremore:




Il sismogramma del tremore:




Sempre dallo studio emerge che in data 25 marzo 2015 è stato registrato ai Flegrei anche un terremoto LF.

Ma leggete prima cosa diceva il bollettino mensile rilasciato da OV con riferimento alla sismicità dei Flegrei nel mese di marzo 2015:

"Ai Campi Flegrei, nel corso dell’ultimo mese, sono stati registrati 39 terremoti (Fig. 2.1.1). La magnitudo massima registrata è stata pari a 1.8 (evento del 03/03 alle 22:49). 15 eventi sono stati registrati all’interno di uno sciame sismico iniziato alle 22.10 del 03/03 e durato circa 1 ora con Mmax=1.8. E’ stato possibile localizzare 22 terremoti. Gli epicentri ricadono nell’area a sud della Solfatara a profondità inferiori ai 2 km. Non si evidenziano trend significativi nei parametri sismologici".

Oltre all'assenza di informazioni riguardanti l'evento LF, colpisce il fatto che proprio nel mese di marzo 2015 ci fu una sismicità piuttosto vivace ai Flegrei, rispetto ai mesi precedenti.

Lo studio chiarisce che epicentro ed ipocentro dell'evento LF sembrerebbero coincidere con quello del tremore del 30 gennaio 2015 e che l'evento è stato abbastanza forte da essere registrato da tutte le stazioni poste in un raggio di 6km e tale da essere visibile nonostante il disturbo diurno del segnale:

"[...] The signal is characterized by low amplitude, low frequency (the most of energy in the 1–4 Hz band), and emergent onset at all stations. Since impulsive phases are not seen at any stations, the source location is very uncertain but compatible with the same epicentral area of the tremor observed on January 30 (Figure 9), while the depth must be quite shallow, probably less than 0.5
km, as inferred from the large amount of surface waves that give the main contribution to the wavefield. This LF earthquake is strong enough to be recorded in an area of at least 6 km of radius in spite of the high background noise that characterizes the central hours of the day [...]".


Traduzione in italiano a cura di Google translator:
"Il segnale è caratterizzato da bassa ampiezza, bassa frequenza (Al massimo l'energia nella banda 1-4 Hz), e insorgenza emergente in tutte le stazioni. Dal momento che le fasi impulsive sono
Non visto in alcuna stazione, la posizione di origine è molto incerto ma compatibile con la stessa area epicentrale della scossa osservato il 30 gennaio (figura 9), mentre la profondità deve essere piuttosto bassa, probabilmente meno di 0,5 km, come si evince dalla grande quantità di onde superficiali che danno il contributo principale al d'onda. Questo LF terremoto è abbastanza forte per essere registrata in una zona di almeno 6 km di raggio nonostante l'elevata sfondo rumore che caratterizza le ore centrali della giornata[...]".



CONSIDERAZIONI FINALI

Chi è arrivato alla fine di questo lungo articolo si porrà mille domande.
 
Noi intendiamo solo ribadire un concetto: non si vuole allarmare alcuno né la scoperta di tremore vulcanico al Vesuvio deve essere interpretato come segno di un prossimo risveglio del vulcano.
Abbiamo evidenziato come è sin dal 2013 o anche prima, sebbene molto raramente, che eventi di tipo LF/LP/VLP vengono registrati al Vesuvio.
La scoperta di tremore vulcanico è oggetto di studi dei ricercatori che, a quanto pare, stanno accelerando nello studio di questi fenomeni.

Intendiamo dire che INGV Nazionale ed il sezionale Osservatorio Vesuviano di Napoli, unitamente al Dipartimento di Protezione Civile, sulla scorta della più volte citata convenzione 2012-2021, ci assicurano che il Vesuvio è a livello verde, base e, dunque, nessuna preoccupazione deve insorgere nel cittadino.

Certo, chi scrive è esposto in prima persona a pericolo di vita in caso di risveglio del vulcano e dunque è innegabile una  "naturale" apprensione.
Ma viviamo su un suolo vulcanico e, nel bene e nel male, vanno accettati anche certi rischi.

Cosa non ci piace: l'assenza di informazioni nei bollettini rilasciati dall'Osservatorio Vesuviano con riferimento agli eventi di cui abbiamo parlato in questo articolo; l'assenza di un catalogo sismico per gli eventi LF / LP pubblicato ed aggiornato sul sito. Oltre alle ben note problematiche riguardanti, in generale, la lentissima catalogazione degli eventi; il monitoraggio geochimico; la pubblicazione in tempo reale dei dati del monitoraggio in generale.

Per ora ci fermiamo qui.

Un saluto a tutti.
08/04/2016
GD


* Precisiamo che per la traduzione dello studio non ci siamo affidati a Google translator (foriero di errori ed imprecisioni) che è stato utilizzato solo per gli utenti web al fine di facilitare la comprensione di alcune frasi in inglese.

Per chi volesse approfondire ulteriormente, eccovi i riferimenti dello studio del 2015:

Seismic monitoring of Campi Flegrei and Vesuvius by stand-alone instruments
Mario La Rocca*, Danilo Galluzzo
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Napoli, Osservatorio Vesuviano, Naples, Italy