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!ESCLUSIVA METEOVESUVIO!

21/07/2015
CLAMOROSO!!!
RIUSCIAMO A PORRE UNA DOMANDA IN DIRETTA SU RAI STEREO 1 AL DIRETTORE DE NATALE
DICHIARAZIONI ERRATE E NON VERITIERE ANCORA UAN VOLTA DALLA BOCCA DEL DIRETTORE

Questa mattina mi hanno segnalato che il programma "Radio anch'io" di Rai Radio Stereo 1, era all'Osservatorio Vesuviano. Sono riuscito a porre, in extremis, al Direttore De Natale il quesito riguardante la mancanza di monitoraggio in continuo delle fumarole. Il conduttore ha sbagliato a leggere il mio nome, girando la domanda al Direttore come proveniente da "Giuseppe D'Angelo". In realtà il quesito l'ho posto io. 

ASCOLTATE L'AUDIO CON LA DOMANDA E RISPOSTA DEL DIRETTORE (MP3 DOWNLOAD)

QUI L'AUDIO INTEGRALE DELLA PUNTATA DAL SITO RAI


 Che dire. Il Direttore afferma e ribadisce l'importanza del monitoraggio delle fumarole crateriche come indicativa della situazione profonda del vulcano. E questa è dichiarazione confessoria di responsbailità gravissima circa l'omissione del monitoraggio in continuo di cui si è reso responsabile durante la Sua gestione.

"Non è che non esiste", afferma il Direttore....e invece...poi prosegue confermando che non esiste.

Dichiara, in modo non veritiero, che "fin'ora" il monitoraggio è avvenuto tramite rilievi manuali di personale che scende a fare i campionamenti. Falso. Abbiamo dimostrato che esisteva fino a non molto tempo fa monitoraggio in continuo delle fumarole ed anche dei pozzi. Vi sottoponiamo questo ulteriore documento INGV del 2004 che vedeva come Coordinatore il dr. Giuseppe Mastrolorenzo cui partecipò anche il dr. De Natale dove, a pagina 13, si legge:

"
Al Vesuvio il monitoraggio del degassamento dell’area craterica, della composizione chimicoisotopica dei fluidi fumarolici e delle acque di falda è effettuato tramite - campagne per la misura del flusso di CO2 e della temperatura del suolo su una rete di 15 stazioni fisse ubicate nell’interno del bordo craterico del Vesuvio. Le indagini effettuate ogni 15 giorni comprendono: - campagne di campionamento ed analisi chimico-isotopiche dei fluidi fumarolici di fondo e bordo cratere con frequenza mensile. - campagne di campionamento ed analisi chimico-isotopiche delle acque di falda e dei gas disciolti in 15 punti selezionati con frequenza mensile. Il monitoraggio in continuo è effettuato attraverso la misura del flusso di CO2 dal suolo, della temperatura e di parametri ambientali tramite 2 stazioni automatiche SAPG (stazione automatica per i parametri geochimici) con cicli di misura ripetuti ogni 4 ore. Le stazioni sono situate una sul bordo cratere (zona anemometro) ed una sul fondo cratere. I dati acquisiti vengono trasmessi in tempo reale al centro di acquisizione alla sede dell’Osservatorio Vesuviano" (formattazione Nostra).

Dunque non è vero quanto asserito dal Direttore che davvero non sappiamo con quale faccia ricopra ancora quel ruolo. E come è possibile che il Presidente INGV non veda e che la Protezione Civile rimanga in silenzio defilandosi. E' incredibile.

La vita dei cittadini vesuviani è nello loro mani e non monitorare, anche per mesi, le fumarole del Vesuvio, li ha esposti ed espone a grave pericolo.

Il Direttore deve dimettersi immediatamente. 



17/07/2015 ore 14.00
Direttamente dai Nostri archivi, abbiamo recuperato, tra tanti, un Bollettino dell'Osservatorio Vesuviano aggiornato al 25 gennaio 2000 (fondo pagina).

Prediamo altresì difesa contro gli attacchi personali che ci ha rivolto il Presidente INGV, dr. Gresta.

Avevamo intenzione di dedicare alla rubrica "Amarcord" una sezione sul tema ed utilizzare i bollettini per altri spunti. Tuttavia, visti gli ultimi sviluppi sulla Geochimica del Vesuvio, abbiamo ritenuto importante segnalare e marcare la gravità di quanto asserito dal Direttore dr. Giuseppe De Natale e le inefficienze circa lo stato attuale del monitoraggio geochimico del Vesuvio.
Orbene, andando al sodo, leggete un po' la sezione geochimica del bollettino del 2000 a fondo pagina.

Monitoraggio in continuo con CO2 e temperatura delle fumarole di fondo e bordo cratere; monitoraggio di tutte, dico, tutte, le fumarole del cratere; monitoraggio in continuo, avete letto bene, in continuo delle acque (livello, temperatura e composizione geochimica)  di due pozzi siti a Torre del Greco e Torre Annunziata. Oltre a campagne periodiche!!!

E vogliamo parlare delle fumarole sottomarine di Torre del Greco? Anche qui, l'Osservatorio, per bocca del Presidente INGV che ne ha assunto le difese nel giudizio, nega qualunque competenza sostenendo che "il monitoraggio delle fumarole sottomarine attualmente non viene svolto né è previsto nelle attività scientifiche dell'ente".

Eppure, leggete un pò a pag. 25 di questo documento ufficiale dell'Osservatorio Vesuviano, cosa si dice a proposito delle attività di monitoraggio geochimico svolte dall'Osservatorio Vesuviano: "Sono inoltre periodicamente analizzate le fumarole presenti lungo il bordo ed all’interno del cratere e quelle sottomarine nei pressi del porto di Torre del Greco". Ora, il documento sembra essere non recente, e quindi, l'INGV sostiene correttamente che "attualmente" non sono monitorate.

Leggete ancora lo stralcio di un bollettino dell'Osservatorio presumibilmente dell'anno 2000, di cui al momento non cononosciamo la data e che accludiamo a fondo pagina, dove vengono riportati alcuni dati della composizione geochimica delle fumarole sottomarine e si evidenzia che la composizione è "simile a quelle delle fumarole crateriche suggerendo la presenza di una comune componente vulcanica".

Ma, ci domandiamo: quando e chi ha deciso di non monitorarle più? Esiste un decreto, ordine di servizio o altro che ha disposto che non venissero più moniorate le fumarole sottomarine? E del monitoraggio in continuo delle fumarole del cratere e dei pozzi? Chi, dove, come e quando ha deciso che non dovesse essere più effettuato?

Preghiamo l'INGV ed il Presidente dr. Gresta, così animato nelle difese contro lo scrivente, a voler rispondere.
Ora, subito!

Tornando al bollettino del 2000, gli utenti noteranno il taglio differente del medesimo ed anche il linguaggio deterministico con cui si esprimeva l'allora Direttrice dr.ssa Lucia Civetta con la quale, dopo un primo momento di apertura e convivialità, entrammo in contrasto. Contestavamo, non da soli ma confortati da autorevolissima dottrina scientifica personificata nel prof. Giuseppe Luongo, che la sismicità degli anni dal 97 in poi e quella del 1999 soprattutto non dovesse essere sottovalutata e che non si trattava di sismicità derivante dal campo di stress di forze di faglia regionali (come sostenuto dalla Direttrice) ma che essa avesse origine vulcanica e magmatica. Dopo tanti anni, oggi, come è notorio e come ammette lo stesso De Natale nei bollettini mensili, la sismicità del 1999 fu dovuta al migrare di masse magmatiche profonde tant'è che ne derivò una notevole anomalìa geochimica nelle acque dei pozzi e nelle fumarole negli anni successivi fino al 2003. Nel bollettino del 25 gennaio 2000 si legge che la geochimica delle fumarole del cratere presentò anomalìe fino a giugno 1999, per poi rientrare. Sappiamo tutti che da agosto 1999 il Vesuvio entrò in una grave crisi sismica dalla quale, fortunosamente, uscimmo senza un'eruzione. Sarebbe stato un disastro immane.

A questo punto ci vediamo costretti a difenderci dall'INGV, dopo aver preso nota e lettura delle memorie difensive da questi prodotte nel giudizio in Commissione.


A proposito delle difese INGV. Dobbiamo spendere due parole in merito.

Notiamo accuse lanciate allo scrivente con insinuazioni che davvero ci lasciano basiti.

Prima di ogni cosa, visto che il dr. Gresta (Presidente INGV) mi stimola sul punto chiedendosi, provocatoriamente, in quale veste "cultore della materia? Con quali requisiti scientifici?" io mi permetta di fare analisi dei dati sismici del Vesuvio, rilevo e ribadisco che non ho mai preteso di dare portata scientifica ai miei studi/analisi; in secondo luogo, non sembra sia vietato, nel nostro ordinamento, "studiare" da autodidatti determinate materie. Ci sembra che esistano delle libertà in questo Paese, compresa quella di critica e di espressione. Ancora. I velati dubbi sul fatto che sia proprio lo scrivente avvocato a gestire il sito web Meteovesuvio, cessino una volta per tutte.

Veniamo tacciati di aver chiesto, con "insolita insistenza" da oltre un anno i dati del monitoraggio del Vesuvio. Il dr. Gresta non sa ed ignora che sono 20 anni e oltre, con qualche pausa, che la Nostra battaglia per la trasparenza è iniziata. Il Nostro sito nasce nel 1998-99 circa prima su piattaforma digilander, poi alice, col nome Vesuvio2000. Ma ancor prima abbiamo partecipato a seminari, convegni ed incontri organizzati a destra e manca quando il Vesuvio, dagli anni 1995-96, ha iniziato ad avere una fase sismica più attiva del solito. La Nostra corrispondenza e colloqui col prof. Giuseppe Luongo, mail col dr.Scandone, ci confortavano sulla bontà delle intuizioni, critiche e doglianze che già allora sollevavamo all'Osservatorio Vesuviano.

Altra cosa che infastidisce l'INGV è che lo scrivente conduca propri "studi" e sostiene, falsamente, che lo scrivente attribuisca valore scientifico ai medesimi richiamando la mia affermazione contenuta a questa pagina ove sostengo "Cari visitatori. Ho portato a termine, non senza fatica, l'elaborazione dei grafici che seguono.Essi vanno letti ed analizzati come un tutt'uno. Pare esserci una lettura di fondo che li accomuna.
".
Il Presidente dr. Gresta, scientemente, omette di riferire alla Commisisone anche quanto è scritto subito dopo e cioè: "
Premetto che il mio intento non è quello di dimostrate alcunché. Nella vita sono un avvocato e mi occupo di ben altre questioni. Dal basso dei miei piccoli studi in vulcanologia e sismologia fatti in proprio, mi son permesso di aggregare alcuni dati ripresi dal sito dell'Osservatorio Vesuviano. Mi pongo, dopo averli elaborati, da mero osservatore."

E' notorio a tutti i visitatori, per avvisi presenti ovunque in home page ed in tutto il sito, che abbiamo sempre rinviato per info di caraterre scientifico al sito dell'Osservatorio Vesuviano INGV.  Ma l'INGV, nella Sua difesa, sostiene (direi, ha ancora il coraggio di sostenere) che lo scrivente non ha interesse giuridico ad agire per l'ottenimento dei dati. Invito davvero l'INGV ad avvalersi di un consulente legale che gli spieghi la portata delle legge 241/90 ss.mm.ii, quella del DLGS 33/2013, ma soprattutto, le disposizioni di cui al DLGS 195/2005.
La Commissione, composta direi non da ignoranti della materia, ha di nuovo bastonato INGV dichiarando che tutti (!!!) i dati raccolti sono qualificabili come "ambientali" e rientrano nell'ambito di applicazione del DLGS 195/2005 che non è altro il decreto di attuazione di un direttiva comunitaria. Questi dati sono pubblici e chi li raccoglie è tenuto non solo a comunicarli ma anche, in base al combinato disposto delle Leggi in materia, a pubblicarli integralmente senza se e senza ma sul portale o sito istituzionale (salvo rarissime e documentate eccezioni). Questo è quello che INGV non vuole capire. Inoltre, faccio notare, che lo scrivente ha sempre proposto le proprie istanze qualifcandosi anche come cittadino residente nella "zona rossa 1" dell'area Vesuviana esposto a continuo e costante pericolo di vita!
Questo è il modo con cui Dipendenti pubblici, perché di questo si tratta, dirigenti o meno che siano, presidenti e non, pagati coi Nostri soldi, pensano di poter trattare i cittadini vesuviani.

Mi sia consentita una ultimissima annotazione.

Visto che il dr. Gresta mi stimola sul punto chiedendosi, provocatoriamente, in quale veste "cultore della materia? Con quali requisiti scientifici?" io mi permetta di fare analisi dei dati sismici del Vesuvio, rilevo e ribadisco che non ho mai preteso di dare portata scientifica ai miei studi/analisi; in secondo luogo, non sembra sia vietato, nel nostro ordinamento, "studiare" da autodidatti determinate materie. Potrei qui citare decine di illustri personaggi che sono stati "autodidatti" (da Leonardo da Vinci a Galileo, passando per Edison, Bill Gates e Steve Jobs), ma non è il caso; come non ritengo sia opportuno accomunare questo richiamo "castista" a quelle idee che, nella storia, portarono a periodi di oscurantismo e roghi di libri in piazza! Facciamo un bel falò dei testi di vulcanolgìa e con un bell'editto li ritiriamo dalle librerie!

Ci sembra che esistano delle libertà in questo Paese, compresa quella di critica e di espressione. Ancora. I velati dubbi sul fatto che sia proprio lo scrivente avvocato a gestire il sito web Meteovesuvio e che alle mie "spalle" non ci sia nessun altro, cessino una volta per tutte.
Purtroppo ho una formazione scientifica; purtroppo sono anche laureato in Giurisprudenza; purtroppo ho superato l'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione Forense, tanti anni fa; purtroppo so realizzare siti web, da sempre; purtroppo abito nella zona rossa del Vesuvio; purtroppo, cari Signori dell'INGV, mi pongo delle domande; purtroppo, ho raggiunto tutti i traguardi della mia vita senza mai avere "spinte" o "spintarelle" e non devo nulla a nessuno. E fino a quando ci sarà libertà di espressione, andrò avanti nella mia battaglia che è essenzialmente di legalità, libertà e di trasparenza. Lo devo a me stesso, ai principi che hanno fatto da humus alla mia esistenza ed a tutte le persone che credono nella Giustizia.

Il Vesuvio non appartiene a Lor signori.

Tuteleremo in ogni sede qualunque tentativo di discredito della Nostra immagine, ruolo e professionalità.

GD
  


DOCUMENTO "STORICO"
BOLLETTINO OSSERVATORIO VESUVIANO DEL 25 GENNAIO 2000
*Per ottenere i files originali dei bollettini anno 2000 occorre rivolgersi ad OSSERVATORIO VESUVIANO, proprietario del documento.
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