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15/05/2016

IL GRAN CONO DEL VESUVIO E LA SUA SUBSIDENZA


Vi sottoponiamo la seguente mappa tratta dallo studio "Spatial and temporal distribution of vertical ground movements at Mt. Vesuvius in the period 1973-2009 Folco Pingue, Milena Bottiglieri, Cataldo Godano, Francesco Obrizzo, Umberto Tammaro, Teodoro Esposito, Claudio Serio."

Lo studio in parola evidenzia come sia in atto da decine di anni ormai un fenomento di subsidenza, cedimendo o sprofondamento, lento del gran cono del Vesuvio.

Chi ci segue sa che è in atto (in base ai dati resi disponibili) anche una inclinazione del suolo piuttosto accentuata in area Trecase/Boscotrecase. Almeno questi i dati della rete clinometrica.
Dette variazioni sono dovute, precisano gli studi in materia, non a fenomini associabili a cambiamenti dinamici del vulcano.

Ciò detto, veniamo al dato ambientale che interessa.


Dal 2000 al 2009 il Gran Cono ha avuto un cedimento che in alcune zone ha raggiunto i 14 cm circa. A noi sembra un dato abbastanza rilevante. La zona di cedimento maggiore è registrata nell'area sud/sud ovest del cratere. Il cedimento (subsidence) viene registrato con maggiore ampiezza dai sensori sommitali rispetto a quelli posti ad altitudine inferiore.

Eccovi la mappa tratat dallo studio citato, cui abbiamo apportato delle aggiunte:







Gli autori si pongono, ovviamente, la domanda: qual è la causa?

Individuano tre possibili responsabili:
1) sgonfiamento della camera magmatica e/o drenaggio raffreddamento del magma;
2) processi idrotermali che implicano una perdita di fluido da un serbatoio geotermico superficiale;
3) sedimentazione e compattamento, anche con scivolamento, dell'edifico vulcanico per fenomeni gravitazionali.

Gli autori escludono la prima ipotesi perché essa implica l'esistenza di una camera magmatica superficiale: cosa esclusa dagli studi in materia che indicano invece l'esistenza una camera più profonda. Ecludono la seconda perché il flusso di gas e della temperatura mostrano solo una leggera diminuzione negli ultimi 15 anni (lo studio, ricordiamo, è aggiornato al 2009) e quindi  non ci sono prove di forte cambiamento del sistema idrotermale sotto il vulcano. Non rimane che il terzo indiziato. Ecco come concludono gli autori (traduzione Nostra): "Pensiamo che una semplice interpretazione dei dati potrebbe essere fornita osservando che la zona Gran Cono è la parte più giovane di tutto il complesso vulcanico Somma-Vesuvio e quindi i depositi di questa zona sono meno coerenti e consolidati rispetto ai vecchi depositi del Somma. Questo porta a concludere che il fenomeno di subsidenza può essere principalmente causato dallo scorrimento e la compattazione di questi materiali incoerenti, anche se non escludiamo che un contributo minore può essere dovuto ad altre fonti".

Quasi certamente la causa è la terza ma, notate la terminologia, non si può escludere un contributo minore dovuto ad altre fonti. La domanda è: altre? Le altre sono quelle escluse prima? O si tratta di altre ancora?

Come sempre rimane, ed è logico che sia così, una lieve incertezza.
GD