+++ DUE PARLAMENTARI DI S.E.L. (NIKI VENDOLA) COSI' DIFENDONO IL DR. DE NATALE +++
Ricordo che in ogni caso ad agosto sarebbe scaduto il mandato del dr.
De Natale da Direttore O.V.. Una sua eventuale vittoria legale contro
INGV potrebbe essere effimera atteso che il CDA ben potrebbe con nuova
delibera rimuoverlo e poi procedere a nominare un facente funzioni ad
interim scelto all'interno Collegio di sezione OV ed avviare le
procedure per nuove elezioni.
In tutto questo, per quanto ci interessa, De Natale o no, nulla sta
cambiando. Il Commissario dr. Martini non risponde alle Ns. mail, il
ritardo dei sismogrammi permane, le catalogazioni dei terremoti
avvengono con giorni e giorni di ritardo, la divulgazione in tempo
reale anche di altri dati (es. geochimica, temperatura fumarola
monitorata in continuo) non c'è, così come manca il
monitoraggio in continuo di pozzi, falde e delle altre fumarole del
Vesuvio, per non parlare di quelle sottomarine che NON sono monitorate,
a quanto risulta dai rendiconti INGV rinvenibili sul Nostro sito.
Ma vi lascio alla lettura del testo integrale dell'interrogazione Parlamentare.
"Interrogazione a risposta scritta 4-12355presentato da SCOTTO Arturo testo di Giovedì 3 marzo 2016, seduta n. 582
SCOTTO e PANNARALE. — Al Ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca . — Per sapere –
premesso che:
nel 2001 l'Osservatorio vesuviano è stato inglobato
nell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV),
diventandone sezione di Napoli;
all'epoca l'Osservatorio aveva 135 dipendenti, tutti con contratto a
tempo indeterminato, mentre oggi ne conta 108, di cui 15 con contratto
a tempo determinato;
mentre l'organico nazionale complessivo dell'INGV è praticamente
raddoppiato, la sezione napoletana è l'unica ad aver vissuto una
diminuzione d'organico;
tutto questo a fronte di una crescente importanza dei compiti
istituzionali della sezione di Napoli, che si occupa del monitoraggio
delle aree vulcaniche napoletane (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia);
si tratta delle aree vulcaniche più ad alto rischio del mondo,
le cui zone rosse e gialle ed i cui piani d'emergenza sono stati messi
a punto o aggiornati in questi ultimi anni;
dal settembre del 2013 la sezione di Napoli è diretta dal
professor Giuseppe De Natale, uno dei vulcanologi più titolati
d'Italia, membro dell’Academia Europaea e rappresentante italiano
in seno all'Associazione internazionale per la vulcanologia;
nei due anni e mezzo di sua direzione, l'Osservatorio ha avuto un
enorme sviluppo infrastrutturale: ha costruito dal nulla un sistema di
monitoraggio profondo (in pozzo) tra i più efficienti al mondo,
ha sviluppato sistemi altamente innovativi di monitoraggio dei fondali
vulcanici marini, ha sviluppato un sistema di monitoraggio di
temperature profonde nell'area flegrea basate su sofisticate tecnologie
in fibre ottiche;
inoltre, in questo periodo è stata completamente ristrutturata
la palazzina storica dell'Osservatorio situata sul Vesuvio, primo
osservatorio vulcanologico al mondo fondato nel 1841 da Ferdinando II
di Borbone;
l'antica sede, che era in una situazione di degrado con grandi problemi
anche statici, è stata perfettamente restaurata ed è oggi
una prestigiosa sede museale per la storia della vulcanologia, oltre
che un importante riferimento sul territorio per la divulgazione e
l'informazione sul rischio vulcanico;
in questi anni l'Osservatorio è diventato un riferimento
assoluto per il territorio, ha riconquistato autorevolezza tra i comuni
e con la regione Campania, il DPC nazionale, nonché le
rappresentanze diplomatiche dei Paesi più importanti in Europa e
nel mondo (USA, Francia, Germania, Giappone);
la sezione napoletana ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi
dall'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia, che ha
visitato la sede di monitoraggio e la sede storica il 9 gennaio 2016, e
si appresta ad ospitare, il 3 maggio 2016, un importante evento di
gemellaggio con l'Osservatorio vulcanologico del Sakurajima (Kagoshima,
Giappone), al quale è prevista la partecipazione
dell'Ambasciatore giapponese:
nonostante questi importanti ed indubbi successi, l'Osservatorio
vesuviano è stato proditoriamente e repentinamente
commissariato, senza alcun preavviso ed alcuna notifica preliminare,
basandosi su vaghe dichiarazioni di mancato «benessere
organizzativo» non sostanziate e non notificate;
il commissariamento è stato effettuato con un atto che, a
giudizio degli interroganti, non trova alcun riscontro né
giustificazione nei regolamenti dell'ente, scavalcando tutte le
procedure che prevedono, in caso di valutazioni gravemente negative, un
iter procedurale che inizia con un contraddittorio in cui il consiglio
d'amministrazione discute con il direttore dei problemi riscontrati,
prima di trarre alcuna conclusione;
tutto questo avveniva il 17 febbraio 2016, in un periodo in cui sia
l'attuale presidente dell'INGV sia il direttore dell'Osservatorio erano
entrambi interessati alla selezione pubblica, aperta con bando dell'8
febbraio 2016, per il nuovo Presidente dell'INGV;
tra i numerosi vizi formali e sostanziali dell'atto vi sarebbe, a
giudizio degli interroganti, la nomina di un commissario al posto del
direttore, figura che non trova riscontro né definizione nei
regolamenti dell'ente;
mancherebbe, inoltre, la revoca del direttore stesso, che come
specificato avrebbe dovuto seguire ben altro iter a norma di
regolamento;
si è creato così uno stato di profonda confusione
normativa per la moltiplicazione di figure direttive con ruoli
indefiniti e/o confliggenti;
tale situazione rischia di paralizzare completamente l'attività
dell'Osservatorio, che svolge una funzione delicatissima e fondamentale
non solo per la ricerca scientifica vulcanologica, ma soprattutto per
la sicurezza e la salvaguardia di più di tre milioni di abitanti
dell'area napoletana, ad altissimo rischio vulcanico –:
quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di
risolvere questa situazione ripristinando uno stato di
regolarità all'interno della sezione napoletana dell'Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia e garantendo, così, il
corretto funzionamento dell'Osservatorio vesuviano. (4-12355)"
Fonte: Link: http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/200274