VADEMECUM TERREMOTI
VADEMECUM TERREMOTI
by Giuseppe D'Aniello
12/05/2018
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Spesso riceviamo domande di vario tipo sui terremoti. Cerchiamo di fare chiarezza per quanto possibile.
Da sapere
Nelle aree vulcaniche ogni terremoto, anche di bassa magnitudo,
può essere di fondamentale importanza per lo studio ed analisi
dello stato di un vulcano. Lo dimostra la grande attenzione data agli
studiosi ad un evento sismico del Vesuvio pensate di magnitudo 0.6 del
luglio 2003 che fu il primo evento a bassa frequenza individuato nella
sismicità del vulcano (chi vuole approfondire veda il nostro speciale).
I precursori sismici delle eruzioni spesso non generano terremoti
devastanti, anzi. A volte questi precursori sono quasi assenti e si
manifestano solo poche ore o minuti prima dell'eruzione (vedasi il caso
del vulcano Calbuco, Cile del 2015). E' ampiamente documentato che, ad
es., per l'eruzione del 1631, come precursori il Vesuvio non fece
registrare eventi di magnitudo tale da provocare danneggiamenti. Si
trattò per lo più di eventi avvertiti a male pena,
tremolii.
Inoltre, la sismicità è solo uno dei parametri monitorati
nei vulcani. Essa va "letta" anche con riferimento a quanto accade ad
altri parametri geodetici, geofisici e geochimici.
Come leggere i terremoti nel database Plinio di INGV OV.
Il database Plinio di INGV OV è il luogo dove vengono riportate le catalogazioni aggiornate dei terremoti registrati per Vesuvio, Ischia, Flegrei.
L'orario degli eventi è
espresso in U.T.C.. Tale orario non corrisponde all'ora locale e
pertanto, a seconda dei periodi, ad esso vanno aggiunte due ore
(periodo attuale) o un'ora (grosso modo periodo invernale).
Nel database troviamo tre tipi di catalogazioni: quella automatica, preliminare e revisionata.
La catalogazione automatica
è effettuata, come dice il termine, in automatico dalla
strumentazione; riporta la localizzazione ma non la magnitudo e spesso
restituisce valori errati.
Quella preliminare, già
più attendibile, riporta anche la magnitudo ed è una
prima stima "speditiva". Essa è soggetta spesso ad aggiustamenti
in sede di revisione, a volte anche consistenti.
Quella "revisionata" riporta
tutti i dati revisionati da personale INGV OV del laboratorio di
sismologia. E' la più attendibile e diciamo "quasi" definitiva
atteso che ulteriori analisi potrebbero condurre ad una ulteriore
revisione del dato, come chiarisce INGV OV.
Completezza database Plinio
E' molto importante ricordare che eventi anche di natura non sismica
(fulmini, esplosioni, etc.) possono essere catalogati in via automatica
in Plinio, così come molti eventi di magnitudo bassa non vengono
catalogati in automatico. Quindi capita spesso che poi, in sede di
revisione degli eventi, vengano inseriti molti terremoti prima non
inseriti nel database.
Ancora: ci sono eventi sismici che per la loro natura non consentono
una "localizzazione", vale a dire una individuazione di
profondità ed epicentro ma solo la determinazione della
magnitudo (molto bassa). Questi eventi non li troveremo mai nel
database Plinio ma ne verrà data comunicazione nel bollettino
mensile (per Vesuvio ed Ischia) e nel settimanale (per i Flegrei). Sono
presenti anche nei cataloghi sismici.
In casi molto residuali non sarà possibile determinare alcun
valore dell'evento. Si tratta di ipotesi molto residuali che
riscontriamo nella prassi soprattutto per i Campi Flegrei.
I terremoti con magnitudo negativa.
Anche qui, spesso ci arrivano domande su questo tipo di eventi. Per non
complicare il discorso, diciamo che si tratta di eventi di energia
molto molto bassa che vengono registrati in prossimità delle
stazioni sismiche per i quali, applicando le formule per il calcolo
delle magnitudo nate quando non esistevano strumentazioni così
sensibili come quelle attuali, viene fuori un valore negativo.
Passiamo alla profondità (ipocentro).
Con le riserve più volte espresse sulle profondità degli eventi vesuviani che leggiamo nel db Plinio (chi vuole può documentarsi qui
e consigliamo vivamente di farlo), esse sono espresse in chilometri.
Pertanto, un terremoto dato a 1.5km in Plinio, significa che quel
terremoto ha avuto come ipocentro, cioè si è originato a
1.5km di profondità sotto il vulcano. La profondità si
calcola non dalla cima del vulcano (come pure ci è stato
domandato), ma dalla base corrispondente a zero metri sul livello del
mare. Se un terremoto è dato in Plinio a 0.28KM, significa che
l'origine che l'ha determinato è a 280metri sotto il vulcano.
Una curiosità
Alcuni anni fa in Plinio venivano inseriti per il Vesuvio eventi con
profondità negativa, cioè si trovava il dato, ad es. di
-0,2km. Orbene questo stava a significare che l'origine di quel
terremoto avveniva sopra il livello del mare, all'interno dell'edificio
vulcanico. Era un errore del sistema? Niente affatto. Non sappiamo se
INGV OV ha mutato i parametri per il calcolo delle profondità in
PLINIO, fatto sta che terremoti si verificano al Vesuvio anche
nella struttura del vulcano. In molti studi scientifici che abbiamo
esaminato in alcune news ed approfonditmenti passati,
le rilocalizzzazioni probabilistiche degli eventi, hanno dato come
risultato non solo profondità e magnitudo differenti da quelle
riportate nel database Plinio, ma anche ipocentri dentro la struttura
del vulcano sopra il livello del mare.
Speriamo di aver chiarito molti dubbi e di aver risposto alle domande che ci ponete.
Un saluto a tutti.
Avv. Giuseppe D'Aniello
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scientifico occorre rivolgersi all'Osservatorio Vesuviano - INGV in
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si basa solo sulla media delle osservazioni storiche di eventi simili
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scientifica e può essere del tutto errata e non corrispondente
al reale valore. L'ufficialità delle catalogazioni è solo
quella effettuata da Osservatorio Vesuviano INGV.!!!*