Articolo by Giuseppe D'Aniello per METEOVESUVIO © 2017 - Riproduzione riservata - 31/10/2017
Lo studio di cui intendiamo dare notizia è stato pubblicato il
19 ottobre 2017 ed analizza il tremore sismico delle fumarole dei Pisciarelli
ponendolo in relazione alle variazioni geochimiche e termiche
registrate nell'area.
Diciamo subito quello che non ci piace di questo
studio: è a pagamento.
Tuttavia, è pubblico il
supplementary information dello studio e, peranto, alcune informazioni
sono rese disponibili.
Cercheremo, come sempre, di essere chiari e di utilizzare un linguaggio il più semplice possibile.
Lo studio in parola è intitolato "Fumarolic tremor and geochimical signal during a volcanic unrest" ed è a firma di Giovanni Chiodini, F. Giudicepietro, J. Vandemeulebrouck, A. Aiuppa, S. Caliro, W. De
Cesare, G. Tamburello, R. Avino, M. Orazi, and L. D'Auria.
Un dato
emerge su tutti: il tremore sismico ai Pisciarelli è in
continuo aumento dal 2010 (ultimo dato disponibile maggio 2017).
Andiamo subito al nocciolo riportando la Nostra traduzione
dell'abstract (abbiamo utilizzato parzialmente Google translator -
Nostra la formattazione):
"E' noto che le fumarole generano tremore sismico e
infrasonico, ma questo tremore fumarolico finora ha ricevuto poca
attenzione. Le registrazioni dei segnali sismici nei pressi delle fumarole di Pisciarelli, uno sfogo vigorosamente degassante del vulcano Campi Flegrei irrequieto in Italia, rivelano un tremore fumarolico, la cui ampiezza è recentemente intensificata.
Utilizziamo prove geochimiche indipendenti per interpretare questo
tremolio fumarolico per la prima volta quantitativamente. Riteniamo che
l'aumento temporale del tremore fumarolico RSAM (misurazione sismica-ampiezza in tempo reale)
sia correlato quantitativamente con incrementi (* GT=di proxy
indipendenti dell) di attività della fumarola, comprese le
concentrazioni di CO2 nel plume atmosferico della fumarola, la
composizione fumarolica (CO / CO2 e H2 / H2O) e condizioni di
temperatura (T) e pressione (P) del sistema idrotermale di origine. Questa
associazione tra RSAM e dati geochimici suggerisce che l'escalation
attuale del tremore fumarolico è guidata da un aumento del
trasporto di gas e di sfogo da un sistema idrotermale che si evolve
verso le condizioni T-P più elevate. Più
ampiamente, i nostri risultati suggeriscono che il monitoraggio del
tremore generato dalle fumarole può aprire la strada al
monitoraggio in tempo reale e interpretare l'evoluzione di un continuo
disturbo idrotermico-magmatico, completando così le informazioni
provenienti dalle indagini periodiche sul gas. Il nostro nuovo metodo di monitoraggio delle fumarole, basato su tecniche sismiche ben consolidate, è potenzialmente idoneo per catturare segnali di disordini in qualsiasi vulcano attivo, anche in quelli remoti."
Dalla lettura dell'abstract emergono già alcuni spunti interessanti.
Per la prima volta, a Nostra memoria, è stato fatto uno studio multidisciplinare nell'area fumarolica dei Pisciarelli (zona molto attiva del super vulcano Campi Flegrei) che ha messo in relazione il tremore sismico registrato sulle fumarole con le variazioni chimiche dei gas e termali dell'area.
Il risultato che ne è venuto fuori è che esiste una chiara relazione tra fasi di aumento del tremore sismico ed anomalìe geochimiche, di pressione e di temperatura. La relazione è così evidente che viene proposto un modello di monitoraggio
in tempo reale delle fumarole efficace ed in grado di essere facilmente
utilizzato per catturare segnali di risveglio di vulcani situati anche
in aree remote.
Dicevamo che abbiamo letto il supplementary information.
Interessante, anche se piuttosto complessa, la lettura. Non avendo a
disposizione lo studio principale (a pagamento) ci siamo concentrati
sul supplementary. Cercheremo di rendere semplici concetti un po'
ostici.
Il rumore sismico analizzato è quello relativo alle ore 00-04
notturne e questo perché quello è l'arco temporale con
minore disturbo antropico.
Nel supplementary vengono proposti numerosi
grafici e confronti che mostrano una netta divergenza tra i risultati
dello studio Moretti et. al (ndr. dr. Giuseppe De Natale) del 2017 e quelli raggiunti in questo studio ed in tanti altri (prevalente letteratura scientifica).
Se abbiamo ben compreso, il modello
assunto da Moretti et. al (2017) a base delle proprie analisi è
differente da quello assunto da Chiodini in questo studio ed in tante
altre pubblicazioni scientifiche sempre a firma del dr. Chiodini e
della prevalente letteratura.
Ricordiamo che ci occupammo nella news del 14/7/2016 dello studio Moretti/De Natale/Troise che venne presentato alla Conferenza Goldshmidt 2016
per poi essere pubblicato nel marzo 2017 su Onlinelibrary. In esso,
sostanzialmente, si sosteneva che il recente (ultimi 10 anni circa)
bradisimo flegreo non averebbe origine da episodi input magmatici ma da
un flusso di fluidi generato dal degassamento di magma che risiede
nelle profondità (7-8km).
Ora, qui importa sottolineare, invece, che in questo studio che analizziamo si mettono a confronto i risultati dell'analisi del tremore fumarolico RSAM coi due modelli.
Orbene, solo il modello adottato dal prof. Chiodini resitutisce
risultati compatibili con l'RSAM. Per dirla breve, in questo
supplementary vengono, a Nostro avviso, messi in discussione con dati
ed evidenze disarmanti i risultati del lavoro Moretti et al. (ndr. dr.
Giuseppe De Natale).
Andando nel dettaglio, i due modelli adottati restituiscono valori di
temperatura (T) e pressione (P) delle fumarole differenti: solo quello adottato da Chiodini è tuttavia compatibile col tremore sismico fumarolico registrato.
Leggiamo, più dettagliatamente nel supplementary: (traduzione Google translator)
"Le temperature e le pressioni stimate con i due metodi (equazioni1C-4C
e equazioni 1M-4M nella tabella DR1) sono confrontati con il nostro
tremore fumarolico (RSAM) a Pisciarelli sotto forma di cronogrammi
(Fig. DR10b, c) e schemi binari (Fig. DR11a, b). I diagrammi mostrano
che solo le stime P-T basate sull'assunto di coesistenza vapore-liquido sono correlate positivamente con RSAM (ndr
modello Chiodini). Al contrario, le pressioni fluide sono calcolate
negativamente in assenza di condensazione (modello Moretti-De Natale)
correlano con il tremito fumarolico e diminuiscono nel periodo di
osservazione da circa 2 bar a valori sistematicamente inferiori alla
soglia atmosferica di 1 bar (cioè impraticabile valori per una
ventola fumarica, Fig. DR11a)".
Per chi volesse ancora approfondire, riportiamo quanto ancora si legge
nel supplementary, ove in sostanza viene spiegato come il modello
di condensazione vapore - liquido adottato da Chiodini et. al (e
da prevalante letteratura scientifica) si applica generalmente alla
maggior parte dei sistemi idrotermali del mondo in cui è
presente una fase liquida.
Per contro i risultati relativi a sistemi idrotermali surriscaldati
restituiti dal modello di non-condensazione assunto da Moretti et.
al.(dr. dr. de Natale) nel lavoro del 2017, sono riferibili a sistemi rari come quelli del Lardarello.
Dal supplementary (traduzione Google Translator, formattazione Nostra).
"Dal punto di vista generale, gli esempi precedenti evidenziano che la
modellazione geochimica è fortemente dipendente da ipotesi che
devono essere fatte per trasformare le concentrazioni di gas in
geotermometrici e stime geobarometriche. L'assunzione di
non-condensazione di Moretti ed altri, (2017) e l'assunzione di
coesistenza vapore-liquido è in linea di principio possibile. La
coesistenza vapore-liquido l'ipotesi coincide con il concetto della
curva di profondità di punto di ebollizione che si applica
generalmente alla la maggior parte del sistema idrotermale del mondo
(Henley et al., 1984), in cui è una fase liquida presente.
Sistemi idrotermali caratterizzati da vapore surriscaldato, simile a
quelli restituiti dalla Moretti et al. (2017), sono rari ma possibili,
come nei noti sistemi geotermici di Larderello (White et al., 1971) e
dei Geysers (California, White et al., 1971) dove, tuttavia, le
pressioni basse sono almeno in parte causate da un'estesa estensione
artificiale del sistema fluidi geotermici. Per
concludere, anche se entrambe le ipotesi sono valide in linea di
principio, solo la coesistenza vapore-liquido il modello (ndr. Chiodini
et al.) restituisce i valori di T-P compatibili con altre osservazioni
indipendenti (figure DR10, DR11), compresi gli incrementi
osservati nella produzione di CO2 del terreno (vedi Fig. 7 in
Cardellini et al., 2017) e attività fumarolica (vedi Figura 5 in
Aiuppa et al., 2015). "
Di seguito due grafici e diagrammi che mostrano chiaramente i differenti risultati di cui si è argomentato:
In rosa i valori di P pressione e T temperatura secondo il modello
Chiodini; in giallo i valori di P pressione e T temperatura secondo il
modello Moretti-De Natale.
A) RSAM: rumore sismico fumarolico, B) Temperatura, C) Pressione.
Il lettore più avvezzo ai temi che trattiamo noterà senza
dubbio l'enorme differenza di risultati cui si perviene a seconda del
modello utilizzato.
E' evidente che sia osservando l'RSAM
(rumore sismico in tempo reale) in alto in neretto, sia la traccia
sottostante i valori P e T, risulti evidende la perfetta collimazione e
sovrapposizione di picchi e trend solo per valori di P e T ottenuti
secondo il modello Chiodini et al..
A risultati analoghi conduce anche quest'altro grafico:
Link allo studio Chiodini et al. pubblicato sulla prestigiosa rivista GEOLOGY.
Articolo by Giuseppe D'Aniello per METEOVESUVIO
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