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IL CASO DELL'OSCURAMENTO DEI SISMOGRAMMI A SITI TERZI

LETTERA APERTA ALLA DIRETTRICE DELL'OSSERVATORIO VESUVIANO INGV NAPOLI


Gentile Dr.ssa Francesca Bianco,

ci siamo chiesti "perché".

Perché INGV Osservatorio Vesuviano dopo quattro anni che condividiamo i sismogrammi con METEOVESUVIO e circa 20 che li condividevamo tramite il portale Vesuvio2000 (prima su piattaforma digilander, poi alice), ha deciso di  impedire senza alcuna motivazione tale condivisione.

Ogni sismogramma reca in modo chiaro la dicitura di provenienza e Noi da sempre abbiamo chiaramente anche indicato la fonte.

Qualche mese fa è stato limitato di molto l'accesso al database Plinio, cui attingevamo; ora è toccato ai sismogrammi.

E' questa un'apertura o una chiusura verso politiche di divulgazione?

Ma poi. Parliamo di dati ad accesso aperto, pubblici e per i quali INGV si è impegnato a garantire il libero accesso e condivisione (Decreto n.200/2016 Presidenza INGV):

"L’INGV adotta la Politica dei Dati al fine, di consentire un accesso libero, aperto, pieno e tempestivo dei propri dati, rispettando i principi dell’Accesso Aperto stabiliti nella normativa nazionale e comunitaria ed in accordo con le finalità istituzionali, la struttura e l’organizzazione dell’istituto."

"Al fine di bilanciare i diritti e il complesso di interessi contrapposti, l’INGV accoglie e recepisce il paradigma dell’Accesso Aperto inteso a favorire l’accesso pubblico all’informazione e alla condivisione del dato, comprimendo, se necessario le esigenze individuali a favore dell’interesse pubblico."

I sismogrammi (forma d'onda)  rientrano nel livello "0", cioè sono dati pubblicati come raccolti dallo strumento senza alcun intervento di opera di intelletto da parte dei ricercatori e/o personale.

Ci domandiamo a quale tipo di accordo si dovrebbe giungere con l'Istituto per condividere un sismogramma. Cosa si poteva fare di più se non indicare chiaramente la fonte come abbiamo sempre fatto?

Le strumentazioni con cui vengono raccolti i dati sono "pubbliche", pagate con soldi pubblici; gli stipendi vengono pagati al personale INGV coi soldi dei cittadini.

E poi, il dato raccolto, come ribadito più volte dalla Commissione di accesso agli atti che abbiamo dovuto adire più volte, è di natura "ambientale", con tutte le garanzie relative.

Cosa sarà portato a pensare il cittadino? Possibile che all'INGV nessuno si renda conto che di tutto si ha bisogno fuorché creare scollamento tra Istituto e cittadini esposti a rischio e pericolo di vita?

Decisioni come queste, tra l'altro prive anche di fondamento giuridico, cozzano prima di tutto contro regole di buon senso.

Si sta rispondendo alle mail di protesta dei cittadini sostenendo che i sismogrammi sono disponibili in tempo reale sul sito INGV OV. Non si comprende, tuttavia, che decisioni come queste, ripetiamo, urtano gravemente contro politiche di divulgazione e diffusione della conoscenza.

Dunque è vietato condividere in hosting un sismogramma, se non si stipula un accordo (???) con INGV OV.
Se per INGV OV questa è una conquista e qualcuno magari si starà divertendo nel leggere le mail di protesta e commenti pubblici, per Noi questa è un tornare ad una concezione medioevale della divulgazione scientifica che urta contro quei principi pronunciati dallo stesso INGV e che permeano l'attuale disciplina in materia. 

Un'ultima considerazione personale.

Da cittadino residente in zona rossa prima e da gestore del presente portale, sono profondamente deluso ed amareggiato.
Con enorme sacrificio, investendo risorse e tempo, ho gestito il presente sito con totale abnegazione nel puro interesse dei cittadini e per amore della legalità, divulgazione e trasparenza dei dati raccolti dalle strumentazioni pubbliche riguardanti i vulcani campani. E' stata una "mission" senza secondi fini e con approccio scientifico, mai speculativo.
 
Non è bastato o forse è stato questo ad infastidire qualcuno.

 E come titolava l'inizativa "scienzaperta di INGV", chiudiamo così:

“La scienza aumenta quando la si distribuisce” 

Guglielmo di Champaux


Boscoreale, 01 febbraio 2018

Avv. Giuseppe D'Aniello