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I MORTI ABUSIVI
5/11/18
by Giuseppe D'Aniello © 2018
Un giorno, quel giorno, scriveranno proprio così, così come oggi scrivono dei morti del cambiamento climatico causato dall'azione dell'uomo sulla Natura (i gas serra che immettiamo in atmosfera responsabili del riscaldamento globale, surriscaldamento ed innalzamento del livello dei mari provocano fenomeni estremi).  

Bisogna aver fortuna anche nel morire in questo Paese. C'è il rischio che senza poter replicare, se mai un giorno dovessero risvegliarsi i Campi Flegrei o il Vesuvio, diranno "sei un morto abusivo".

In certi ambienti girano voci, discorsi strani: avete costruito dove non si poteva e quindi se dovesse accadervi qualcosa un giorno non lamentatevi (se ancora dovesse esservi possibile farlo, aggiungiamo noi).

E ancora ci tocca ascoltare cose inascoltabili: siamo i migliori! La Protezione Civile che celebra ancora se stessa con questa locuzione: "siamo i migliori". 
Davvero inaccettabile. I migliori nel soccorso civile forse ma non nella Protezione Civile che è anche ed essenzialmente "prevenzione" (quasi inesistente).

Molti diranno: ma come, c'è abusivismo sul Vesuvio, ai Flegrei. Certo, ma cosa è questo abusivismo? Siamo dei tecnici del settore oltre che cittadini nati, cresciuti e residenti in piena zona rossa vesuviana e conosciamo benissimo il territorio. L'esperienza del Nostro paese, Boscotrecase, ci dice che larghissima parte delle abitazioni residenziali risalgono a prima del 1967. Prima del 1967 non si può parlare di alcun abuso. Quindi buona parte delle abitazioni residenziali sono in regola. E dopo? Beh, dopo fino al 1985 è stato consentito condonare legittimamente e ciò anche fino a tutto il 1994 almeno. Altri condoni sono stati fatti negli anni successivi. In ogni caso le case costruite in questo lasso di tempo costituiscono pochissima parte dell'edilizia residenziale e comunque sono perfettamente legittime. Ma lo Stato cosa ha fatto? Beh, negli anni che vanno dal '50 all'80 ha costruito interi quartieri popolosi proprio nella zona rossa a Boscotrecase, a Boscoreale, a Portici, ad Ercolano, a Torre Annunziata, a Torre del Greco e via discorrendo. Lo ha fatto lo Stato con l'edilizia pubblica. Quindi stringendo le maglie i cd. abusi edilizi si restringono a poche abitazioni residenziali sul totale esistente. E poi: lo Stato in questi anni edifica ospedali, Tribunali in piena zona rossa.  Quindi lo Stato forisce servizi e li espande proprio in zona rossa (Ospedale del mare, Tribunale di Torre Annunziata, etc.). Quindi si tacciano i soliti accusatori dei cittadini vesuviani che hanno anche versato tanti soldi alle casse pubbliche coi condoni edilizi!

Ma cosa accade da decenni: i Governi (anche l'attuale) non fanno nulla per mitigare il rischio vulcanico nelle nostre aree né stracciano quella convenzione famosa INGV-DPC 2012-2021 più volte criticata su queste pagine, né adottano piani operativi concreti di evacuazione. Nessun cittadino sa cosa fare, dove andare, quale strada prendere in caso di ordine di evacuazione. Non esistono vie di fuga idonee, né qualcuno si preoccupa di edificare corsie di fuga radiali dalle zone a rischio. Sono decenni che si elabora ed aggiorna un piano di evacuazione nazionale che così come è non è operativo né può allo stato essere mai attualizzato!

Ci si prepara dunque all'ennesima catastrofe? Ci si prepara di nuovo alle solite uscite sull'abusivismo? Piangeremo morti abusivi? Ancora qualcuno si permetterà di dire "siamo i migliori" prestando soccorso alle vittime? Conteremo decine di migliaia di morti? Forse si.

Abbiamo chiesto di recente a studenti delle elementari e medie di zona se sanno cosa è il Piano di evacuazione per il Vesuvio e se sanno almeno in quale regione di Italia verranno sistemati in caso di eruzione: ci hanno guardato stupiti. Non ne sanno nulla, nulla!

Dunque auspichiamo che dalle parole si passi ai fatti con la costruzione eccezionale di vie di fuga nuove idonee a consentire la fuga appunto in caso di risveglio dei vulcani; auspichiamo che si agisca subito sugli immobili a rischio sismico dei centri storici; che si edifichino nuove città in Campania (lo diciamo inascoltati dal 1999) dove c'è tanto ma tanto spazio disponibile sfoltendo i centri urbani più a rischio. Un piano eccezionale che richiede risorse eccezionali ma almeno non staremo a contare migliaia di vittime magari infangate anche da morte!

Qualcuno risponderà di tutto questo? No, perché sarà semplice individuare il responsabile: il cittadino abusivo.
La Politica magari troverà l'occasione per scagliarsi contro questo o quel ricercatore dell'INGV; quella Politica che non esita a tagliare fondi per la ricerca e che allo stesso tempo non esercita i dovuti controlli sull'efficiente ed efficace utilizzo dei fondi che destina agli istituti di ricerca.
In definitiva: solita e nota storia italiana.
Peccato che se le cose dovessero andare storte perché magari il vulcano non si comporterà secondo lo schema previsto e quindi il Piano redatto "su carta" non dovesse funzionare alla prova dei fatti, potremmo contare decine di migliaia di vittime e chi scrive potrebbe essere tra queste!
La speranza è che i Nostri cari vulcani riposino per sempre e che se mai un giorno dovessero risvegliarsi ci diano tutti i segnali premonitori o che lo facciano con eruzioni minori e di piccolo impatto. Insomma, sperare, ancora sperare. Ma i Napoletani su questo sono i maestri: un Popolo abituato a vivere con la speranza di un futuro migliore tra enormi difficoltà. Un Popolo che ignora scientemente problemi come questo. E' questa una colpa? Forse si, anche questa è una colpa.

Un saluto a tutti
Giuseppe D'Aniello