Da un racconto (De Bottis, 1786, pp.3-7, p.28).
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Lo strabocchevole incendio (*cosi venivano chiamate le eruzioni
)
accaduto nella fine dell'anno scorso 1760 nel territorio della Torre
del Greco tra per gl'irreparabili gravissimi danni, che ha arrecato, e
per la nuova maniera, con cui è avvenuto, merita senza dubbio di
essere annoverato tra le cose più memorabili del nostro secolo.
Imperocché non è uscito il fuoco o dalla superior bocca
del Vesuvio, o da qualche rotto sul fianco, come le piu volte negli
antichi tempi, e a nostra memoria si è veduto; ma verso la piu
bassa parte del pendio dell'anzidetto monte il dì 23 del passato
Dicembre si aprirono quindici ardenti voragini, e dal alcune di esse
sgorgarono ampissimi infiammati torrenti, che molte case di campagna, e
moltissimi poderi, che producevano i più scelti e poderosi vini,
miseramente distrussero ed atterrarono (...). Nel medesimo tempo in un
luogo detto da' pasesani il fosso delle Campane della pertinenza della
Torre del Greco, posto sul fianco meridionale del Vesuvio, e lontano da
Bosco Tre Case un miglio, dalla reale strada un miglio e mezzo,
nell'estrema parte della lava dell'anno 1717, comparvero due vulcani,
che con grandissimo strepito cominciarono a vomitar fumo, fiamme,
cenere, e sassi infuocati (...).
La cenere arrivò fino a Sorrento, e Massa, e passò
più oltre. Le pomici in gran copia caddero in tutti i luoghi
sottoposti al Monte dalla parte Meridionale (...)
per gli traballamenti della Terra accaduti nel maggior fervore
dell'incendio nel Territorio di Bosco Tre Case si ruppero quasi tutte
le cisterne, e si aprirono molti edifici fino alla larghezza di quattro
dita traverse, e il terreno sensibilmente si abbassò in certe
parti, e in molti luoghi si aprì (...). Nel podere del Tedesco
per gli sotterranei incendi succeduti ne' primi giorni dell'eruzione un
pezzo di terreno lungo 298 palmi, e largo intorno a 40 profondò
dove un palmo e 1/4, e dove 2, e poco più. Inoltre le fenditure,
che sopra ho dette, sono moltissime, e serpeggiano per lunghi tratti
per gli campi del soprannominato villaggio. Avendone io misurata una di
queste, l'ho trovata larga in alcune parti 6, e in certe altre 8 palmi,
e lunga 180".
L'eruzione provocò numerosi danni. Sia per i terremoti,
l'apertura di fratture, le lave che per gli spostamenti d'aria dovuti
alle esplosioni, molte case crollarono.
Le bocche eruttive apertesi con questa eruzione, che fanno parte di un
sistema di altre bocche eccentriche storicamente attive (ivi compreso
il Colle di Sant'Alfonso), hanno continuato ad essere in
attività nei secoli a venire.
Rimandiamo alla pubblicazione di ulteriori brani.
Rimandiamo i lettori a successivi capitoli della serie "Eruzioni in pillole".
Segue una raffigurazione dell'eruzione del 1760 (dipinto d'epoca- fonte: bibliodyssey.blogspot.it).
Abbiamo cercato di raffigurare con supporto fotografico la dislocazione
di alcune bocche eruttive, potenzialmente riattivabili, ben visibili
sul lato sud del Vesuvio.Abbiamo anche indicato il punto dove lo Stato sta realizzando ed
ultimando un notevolissimo ampliamento della sede del Tribunale di
Torre Annunziata (istituito ed edificato a metà degli anni '90), con edificazione ex
novo negli ultimi anni di edifici di diversi piani.
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