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CAMPI FLEGREI DEEP DRILLING PROJECT (CFDDP)
Quel pozzo "pericoloso"
Articolo sul diniego di INGV OV
20/2/17
IL PRESIDENTE INGV RISPONDE ALLA NOSTRA MAIL
Prima di ogni considerazione, vogliamo pubblicamente ringraziare il Presidente INGV prof. Carlo Doglioni per la sensibilità dimostrata e per aver risposto punto su punto alla Nostra mail.
Cosa avevamo chiesto al Presidente: chiarimenti su quanto sta accadanendo al pozzo del progetto CFDDP; la pubblicazione del catalogo sismico ufficiale completo; chiarimenti sulla discrepanza delle catalogazioni dei terremoti vesuviani tra studi di ricercatori INGV OV ed il database Plinio. Mai abbiamo sostenuto che INGV ( ed INGV OV) avesse od ha la volontà di "nascondere qualcosa". Anzi. E' stato INGV OV nel decreto n.49 del luglio 2016 a sollevare dubbi circa la pericolosità per la privata e pubblica incolumità del pozzo CFDDP. Visto quanto detto dalla Presidenza INGV ci vediamo costretti a pubblicare integralmente il testo della nostra mail in cui, come evidente, ci preoccupavamo proprio di evitare che il diniego di accesso alle informazioni al pozzo CFDDP potesse ingenerare dubbi nella pubblica opinione su quanto accade al pozzo.

Ma eccovi il testo integrale della Nostra mail del 9/2/17.

Link


Ed eccovi la risposta del Presidente INGV prof. Carlo Doglioni cui va il Nostro ringraziamento per la risposta anche se rimangono aperte alcune questioni che specificheremo di seguito:
Link 1p - Link 2p



Arrivano quindi alcuni chiarimenti in merito al pozzo: verrà chiuso. Nulla ci viene detto circa gli esisti della perizia dell'Ing. Bottai e lo stato in cui si trova detto pozzo. Su questo riteniano non soddisfacente la risposta avuta.
Ripetiamo che apprezziamo la disponibilità a "chiarire" mostrata dalla Presidenza che quanto meno ha risposto ad istanze cui il sezionale di Napoli di INGV non ha mai voluto fornire risposta. 

Con rifeirmento alle altre due questioni, apprendiamo che il database Plino è il catalogo ufficiale INGV OV della sismicità Vesuviana (e, crediamo, anche dei Flegrei ed Ischia). Dunque a questa pagina e link (sito INGV OV) non vi è il catalogo sismico ufficiale, sebbene ivi si faccia riferimento al catalogo sismico del Vesuvio.
Ne prendiamo atto.

Viene data anche la spiegazione del perché gli eventi LP/VLP//LF non entrino nel catalogo Plinio. Non condividiamo (e crediamo che siamo liberi di farlo) che di essi non sia possibile avere un catalogo e che ci si debba rimettere alle pubblicazioni scientifiche dei ricercatori. Pubblicazioni, aggiungiamo, spesso a pagamento e non nella Nostra lingua madre.
Così come ci sembra che in letteratura scientifica gli eventi di tipo LP/VLP/LF siano studiati attentamente dai sismologi e vulcanologi ( a questa pagina abbiamo trattato il tema con riferimento al Vesuvio). Come chiarisce la Presidenza, fino ad oggi essi non sono stati precursori per Vesuvio e Flegrei. Noi rimarchiamo che si tratta di considerazione indiscutibile certo ma "fino ad oggi". 
 
Quanto alle discrepanze nelle catalogazioni, prendiamo atto della dettagliata spiegazione fornita dalla Presidenza che sostanzialmente fa leva sul concetto che i ricercatori, nella loro indiscutibile libertà, adottano ciascuno un modello di velocità di propagazione delle onde sismiche per il Vesuvio che li porta a risultati e catalogazioni differenti e discrepanti rispetto al catalogo Plinio. Ma se questo è vero a questo punto sarebbe interessante e doveroso pubblicare quale modello di velocità di propagazione delle onde è a base delle catalogazioni che leggiamo nel catalogo sismico PLINIO.  Soprattutto, posto che Plinio è il catalogo ufficiale, perché i medesimi ricercatori di INGV OV se ne discostano nei loro studi con riferimento alle profondità? Sarà la Nostra mera "ignoranza" delle motivazioni che spingono un ricercatore ad allontanarsi dal modello che INGV OV adotta quanto cataloga le profondità dei terremoti. Ci scusino gli addetti ai lavori per le Nostre domande se queste posso sembrare del tutto superflue. Ma gradiremmo una risposta.
:


10/2/17
MAIL AL PRESIDENTE INGV PROF. CARLO DOGLIONI
8/2/17
INGV OSSERVATORIO VESUVIANO CI NEGA L'ACCESSO ALLE INFORMAZIONI RIGUARDANTI IL POZZO CFDDP - ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA

Come annunciato nell'articolo del 5/2, che potete leggere sotto, in data 6/2 avevamo chiesto ad INGV OV l'accesso alle informazioni riguardanti lo stato del pozzo CFDDP sito in Bagnoli. Pozzo che era stato dichiarato potenzialmente "pericoloso per la pubblica e privata incolumità" dallo stesso INGV OV nel decreto citato del 29 luglio 2016 (link decreto INGV OV).
Orbene, incuranti della Legge in materia ambientale 195/2005, incuranti della necessità di divulgare informazioni riguardanti un dato ambientale relativo ad un pozzo potenzialmente pericoloso per la pubblica e privata incolumità, incuranti del recente FOIA, incuranti di norme di rango costituzionale circa la tutela della pubblica e provata incolumità, INGV OV nega informazioni riguardanti il pozzo del progetto CFDDP.

E lo fa con una serie di argomentazioni assolutamente infondate.

Al di là della questione giuridica, quello che ha dell'incredibile è che mentre è INGV OV ad averci detto nel luglio 2016 che quel pozzo versava in condizioni potenzialmente pericolose, tanto che si rendeva necessaria una consulenza di un esperto di riconosciuta fama, ora, lo stesso INGV OV nega l'accesso alle informazioni riguardanti il pozzo.
Insomma, non si ha diritto di sapere se poi davvero è pericoloso per la pubblica e privata incolumità. Pozzo facente parte di progetto finanziato con fondi pubblici. Consulenza pagata con soldi derivanti da fondi pubblici. Niente. Non si può sapere cosa è successo e cosa sta succedendo a quel pozzo.
Cosa è emerso dalla relazione dell'ing. Bottai? Qualcosa che non si deve sapere?
Eh già perché questa levata di scudi e chiusura totale si potrebbe spiegare anche così. Ed è questo che INGV OV non comprende: l'atteggiamento assurdo di chiusura sul punto non farà che generare dubbi su cosa stia e sia accaduto realmente a quel pozzo.
Perché non si vuole rispondere? Questa è la trasparenza? Bravi, complimenti!!!

Non escludiamo alcuna iniziativa sul punto.

Per chi fosse interessato qui troverete l'integrale risposta di INGV OV.

* * *


5/2/17

Tutti i diritti riservati - Vietata la riproduzione anche parziale © 2017
Citare la fonte: "Avv. Giuseppe D'Aniello - METEOVESUVIO - http://meteovesuvio.altervista.org"

Era agosto 2016 quando scoprimmo che il famoso pozzo del famoso progetto CFDDP era diventato pericoloso. Rimandiamo alla lettura del Nostro articolo di approfondimento del 14/08/2016. Tra l'altro evidenziavamo come un decreto del Commissario INGV OV di Napoli, dr. Marcello Martini, datato 29.07.2016, autorizzava, su richiesta del dr. De Natale e della dr.ssa Troise, in via d'urgenza una spesa per una consulenza (perizia tecnica) e sopralluogo diretti a comprendere cosa stava accadendo al fine di mettere in sicurezza quel pozzo potenzialmente pericoloso per la pubblica e privata incolumità. L'incarico venne conferito all'Ing. Alberto Bottai di San Giuliano Terme (PI) già progettista ed assistente nella realizzazione del pozzo CFDDP. I soldi, euro 4.500,00 oltre IVA e CPA per la stesura della relazione ed il sopralluogo, oltre ad altri emolumenti, vennero presi dai fondi stanziati per il progetto "MONICA".

Ci siamo chiesti cosa sia successo da allora al pozzo.

E' ancora in funzione? Sono stati accertati rischi per la incolumità pubblica? Quali i risultati della perizia dell'ing. Bottai?

Nessuna traccia dei risultati sul sito INGV OV!


A leggere il decreto del dr. Martini c'era poco da stare tranquilli. Ovviamente chiederemo conto di tutto questo ad INGV.
Ma c'è qualcuno che pochi giorni fa ha elogiato enormemente il progetto CFDDP, senza fare menzione di quanto accaduto al pozzo.
Stiamo parlando del dr. Giuseppe De Natale, responsabile di quel progetto. In questa intervista del 1 febbraio 2017 si mischiano i risultati ottenuti (a dire di De Natale) dalla perforazione (arrivata a 500mt) e le problematiche relative al progetto Scarfoglio. Problematiche sminuite dal dr. de Natale. Chi ci segue sa che abbiamo dedicato ampio spazio al tema ed al ruolo del dr. De Natale nel progetto Scarfoglio e può approfondire leggendo questo Nostro articolo. Ora, che una delle ragioni a base del CFDDP fosse proprio la produzione e vendita a scopi commerciali di energia elettrica mediante centrali geotermiche, è fatto noto. E' scritto nella home del sito del CFDDP.
Nulla viene detto, ripetiamo, circa i gravi problemi che riguardano il pozzo. Inoltre il dr. De Natale nell'auspicare "che si facciano serie valutazioni tecncico/scientifiche valutando i problemi ed i benefici in maniera razionale" non fa altro che ignorare allora quanto sostenuto da autorevolissima parte della comunità scientifica. Ci riferiamo al dr. Giovanni Chiodini, a capo della sezione geochimcia di INGV OV per 30 anni circa, al dr. Giuseppe Mastrolorenzo (ricercatore INGV OV) e massimo esperto dei Campi Flegrei, dr.ssa Tiziana Vanorio prof. alla Stanford University, prof. Franco Ortolani già ordinario di Geologia alla Federico II di Napoli, nonché ex Direttore del Dipartimento di Pianificazione del territorio. Non hanno certo bisogno di presentazioni, ovviamente, né riteniamo sia il caso di elencare le innumerevoli pubblicazioni sulle più prestigiose riviste internazionali.  Per quello che qui rileva, ricordiamo le "osservazioni" scritte fatte pervenire da alcuni studiosi sopra menzionati sostanzialmente contrari alla realizzazione del progetto Scarfoglio. Sono forse poco serie le valutazioni di questi studiosi?
Qui il link alle osservazioni sul sito del Ministero( vi troverete anche le Nostre).

Ma davvero si rimane basiti di fronte ad un'altra intervista del dr. de Natale datata luglio 2015 pubblicata sul blog vocimeridionaliste.blogspot.it.

Questa volta, però, quanto egli dichiara viene pubblicamente smentito dal dr. Giovanni Chiodini che commenta la predetta intervista evidenziando la non correttezza ed anzi, la falsità, delle affermazioni fatte dal dr. De Natale.
Link all'intervista e commento sottostante del dr. Chiodini.

A questo punto, la domanda sorge spontanea (come diceva qualuno): ma se proprio si vuol perforare in località Pisciarelli, perché non far sottoscrivere una bella impegnativa al risarcimento per danni futuri a chi dall'alto delle proprie competenze rassicura sui rischi?

Chi sottoscriverebbe questa impegnativa?

Noi, come sempre, siamo qui ed attendiamo adesioni all'assunzione di responsabilità!

GD