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AMARCORD
RICORDI DI UN PASSATO CHE FA RIFLETTERE

Inauguriamo una nuova rubrica.
Attingeremo a piene mani dal Nostro personale archivio e pubblicheremo una serie di articoli riguardanti il tema Vesuvio che, udite udite, consci del valore che avrebbero avuto in un futuro non troppo lontano, pensavamo bene di conservare.

QUARTO APPUNTAMENTO
11/052016
Siamo a pochi giorni dal clamoroso terremoto di mtd 3.6 (ma secondo altre formule 3.7-4.1) registrato al Vesuvio il 9/10/1999, in una trasmissione televisiva andata in onda su Telenapoli34 in tarda ora, ma che Noi registrammo, ecco cosa diceva l'allora Direttriceall'allora Capo del Dipartimento di Fisica e Vulcanologìa della Federico II di Napoli, nonché ex Direttore dell'Osservatorio,  a proposito della divulgazione dati della crisi in atto: 
"se li richiede e se spiega anche a che cosa servono. "

La Federico II di Napoli, nella persona del Direttore del Dipartimento di Fisica e Vulcanologìa, doveva elemosinare al Direttore dell'Osservatorio Vesuviano i dati della crisi in atto al Vesuvio.
E notate la fortissima preoccupazione del prof. Giuseppe Luongo.

Vi lascio al video disponibile sul Nostro canale Youtube.


TERZO APPUNTAMENTO
17/05/15
GAS MAGMATICI ED ACQUA CALDA IN UN POZZO DI VOLLA: EFFETTI DELLA SCOSSA DEL 9 OTTOBRE 1999 E LE EVIDENZE DELLO SPOSTAMENTO E RISALITA DEL MAGMA - BARBERI E LE SUE DICHIARAZIONI SUL TERREMOTO DEL 9 OTTOBRE - DOCUMENTI ESCLUSIVI.

Siamo sempre nel 1999. Pochi giorni dopo la famigerata scossa del 9 ottobre e, a Volla, succedono anomalìe evidenti in un pozzo. L'allora Direttrice dell'Osservatorio Vesuviano, dr.ssa Lucia Civetta, buttava acqua sul fuoco ipotizzando un mal funzionamento della pompa di pescaggio. Noi possiamo testimoniare in prima persona come anche a Torre Annunziata vi furono anomalìe in un pozzo.

Ma, dicevamo, la dr.ssa Lucia Civetta, in un articolo apparso su "Il Mattino" di Napoli il giorno 27/10/1999, come detto, rassicurava. Eccovi in esclusiva il testo dell'intervista.




Vediamo ora, solo due giorni dopo, il giorno 29 ottobre 1999, come titolava il medesimo quotidiano:


Ovviamente siamo in possesso degli articoli integrali.
Dopo più di un decennio, ci dicono ora che nel 1999 vi fu un apporto di magma profondo nel sistema più superficiale del sistema Somma-Vesuvio. Le evidenze di tale risalita erano già all'epoca sotto gli occhi di tutti.
Le anomalìe si protrassero negli anni a venire con molte anomalìe geochimiche nei pozzi e nelle fumarole del Vesuvio, in particolare nel periodo 2001-2003.
Noi, personalmente, accompagnati da illustri vulcanologi (ad. esempio, il Prof. Giuseppe Luongo), già ci battevamo anche prima del 1999, perché si assumesse un atteggiamento diverso riguardo al Vesuvio che già nel 95 e 96 aveva mostrato attività più intensa. Ma nulla.
Per fortuna il Vesuvio non si risvegliò.

Ma guardate, incredibilmente, come definì il terremoto di mtd 3.6 (secondo altre stime 3.9 o 4.1), l'allora sottosegretario alla Protezione Civile, il dr. Franco Barberi. Ebbene, ebbe il coraggio di affermare che quello del 9 ottobre fu un "piccolo terremoto" ed aggiunse anche "rimasto per fortuna isolato" e "fisiologico".  Ora, potrei citare decine di studi  scientifici per confutare queste affermazioni. Vi riporto solo un breve "abstract" dello studio Marturano-Cubellis (Osservatorio Vesuviano) sul terremoto del 9.10.99, uno dei pochi pubblicati in lingua italiana (segnaliamo anche un Nostro "studio" raggiungibile a questo link).
 Leggete qui: "Le intensità dei terremoti medievali (si parla di quelli vesuviani, ndr), sia quelli precedenti l’eruzione del 1631, sia quelli del periodo 1631-1944, non sembrano superare la soglia M=4.5. In particolare, la crisi sismica che ha preceduto l’eruzione del 1631 è generalmente caratterizzata da minore attività con una più energetica attività temporalmente confinata a poche ore prima dell’eruzione".  E sulla magnitudo: "Le magnitudo ottenute dai dati macrosismici del terremoto del 9 ottobre 1999, sono maggiori di quella strumentale (MD=3.6). Applicando la relazione di Karnik si ottiene, per le profondità calcolate, h=3-4 km, un valore della magnitudo macrosismica Mm=3,9-4,1. Applicando la relazione ottenuta per i Campi Flegrei, (Branno et al., 1984) si ottiene M=3.7-3.9".

La crisi del 1631 (che è l'eruzione di riferimento attesa) non fu preceduta da sismicità intensa ed energetica. Solo poche ore prima vi furono eventi più energetici ma mai superiori a quella soglia di 4.5. Questo è evidente dalle fonti dirette.  Bene.
Ma per Barberi, che non è uno qualunque, ma uno dei maggiori vulcanologi italiani, quello del 9 ottobre fu un piccolo terremoto "fisiologico". Almeno questo si dichiarava alla stampa.
Da rabbrividire. E, all'epoca, protestavamo, ovviamente. Non da soli, ma quasi. 

Ecco lo stralcio dell'intervista apparsa su "Il Mattino" di Napoli il giorno 11-10-1999.





Interessante anche l'affermazione riguardante il Piano di emergenza: macché abbandonato, follìe.
Giornalista folle a fare quella domanda...ahahahah. A 16 anni di distanza da quell'intervista, non esiste ancora un Piano di emergenza operativo noto ai cittadini che non sanno cosa fare in caso di risveglio del Vesuvio.
Complimenti!
GD

15/05/15
SECONDO APPUNTAMENTO
Bentornati.
Vi avevamo promesso una dichiarazione che, alla luce di quanto poi è successo, appare davvero incredibile.
Chi è quest'uomo importante e potente della Protezione civile italiana? Naturalmente stiamo parlando del dr. Franco Barberi. Per chi volesse approfondire, linkiamo la pagina wikipedia su Franco Barberi.
A noi interessa qui evidenziare che Barberi è stato Ministro per il Coordinamento della Protezione civile nel Governo Dini (1995-96), Sottosegretario di Stato alla Protezione civile (1996-2000 circa), nonché fondatore e capo del GNV, Gruppo Nazionale per la Vulcanologìa, nonché membro per molti anni della Commissione Grandi Rischi. Uscito indenne, in appello, dal processo dell'Aquila.
Nel 1999, dunque, nel novembre di quell'anno, Barberi era quello che oggi possiamo definire il Capo della Protezione Civile Italiana.
Un mese prima crica, il giorno 9 ottobre, il Vesuvio, dopo un periodo di intensa attività sismica (più significativa da agosto), tremò con uno dei terremoti più forti mai fatti registrare dal vulcano.

Leggete cosa diceva in un'intervista al quotidiano "Il MATTINO" di Napoli il giorno 22 Novembre 1999, nel pieno della crisi sismica del Vesuvio. Ne pubblichiamo uno stralcio; renderemo disponibile online altro materiale di sicuro interesse in seguito.



UNA PROVA DI EVACUAZIONE AL MESE
Barberi prometteva: una prova al mese.
Preferiamo non commentare.


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PRIMO APPUNTAMENTO
Iniziamo con un'intervista apparsa su un quotidiano locale "Vesuvio" il 31 gennaio 1999, ben prima dunque della famosa crisi sismica, che iniziò a manifestarsi con una certa vigorìa dall'agosto di quell'anno. Ma noi avevamo capito (e che caso!) che il vulcano dava strani segnali.

Il 1999 fu l'anno che segnò una svolta nella dinamica del vulcano. Oggi, dopo tanti anni, ci dicono, in vari studi, che nel 1999 vi fù una intrusione magmatica dalla camera magmatica profonda nel sistema più superficiale del Vesuvio.

Quella crisi sismica non era altro che l'effetto della risalita del magma.

Ma qui ci interessa sottoporre all'attenzione del lettore  una serie di articoli che riteniamo siano di sicuro interesse, o almeno, speriamo lo siano.

Iniziamo con questa intervista fatta al dr. Sandro de Vita, oggi come allora, ricercatore presso l'Osservatorio Vesuviano INGV, che alla data del 1 Luglio 2014 era addetto alla sezione Vulcanologìa e Petrologìa. Oggi lo ritroviamo addetto alla sezione Attività editoriali e Settore biblioteca.

Leggete le Sue affermazioni in questo articolo. Abbiamo evidenziato in rosso le parti più interessanti. Una sul Piano di emergenza.....e l'altra sulle certezze scientifiche che nessun vulcanologo al mondo ha ma che il dr. Sandro de Vita aveva.




Preferiamo astenerci da qualunque commento.

Questo è solo il primo di una serie di articoli.
Il prossimo riguarderà un uomo molto importante e potente della Protezione civile italiana e siamo sicuri che vi lascerà a bocca aperta.
A presto.
GD

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